Vini da dessert: il Moscato

Il vino moscato si prepara con l’uva che ha questo medesimo nome, di colore bianco dorato e con acini piccoli e molto zuccherini.

In effetti esistono diverse varietà di uva moscato, così come si possono trovare numerosi vini, prodotti in aree tra loro molto differenti. Il moscato d’Asti è forse uno dei più noti, ma in Italia troviamo vini moscati dal Trentino fino alla Sicilia; per altro questo tipo di uva si coltiva anche in Spagna e in Francia, pur provenendo dalla Grecia.

Il nome

Ci sono varie leggende sulla provenienza del nome moscato, in realtà esso deriva da muscum, muschio, intendendo non questioni che hanno a che fare con la botanica, quanto piuttosto l’estratto un tempo utilizzato per creare profumi. Proprio l’aroma del muschio è quello che si avverte aprendo una bottiglia di moscato, così come odorando le uve con cui viene prodotto. Molti considerano il moscato solo come vino dolce e leggero, troviamo tra i migliori moscati anche vini secchi, spumanti o passiti, a seconda della lavorazione svolta per ottenere il vino. Basta guardare la sezione dedicata al vino Moscato su Tannico per capire come sia possibile consumarlo a tutto pasto, scegliendo diverse bottiglie a seconda dei casi.

Il moscato con il dolce

Quando si parla di vino moscato da assaporare con il dessert si intendono le etichette che sfruttano la nota dolce di questo tipo di uva; quindi sia i viene fermi dal retrogusto dolciastro, sia i passiti, sia i leggeri spumanti da dessert. In tutti questi casi il moscato si abbina alla perfezione ai dolci lievitati della tradizione, ai dessert a base di frutta o anche alla pasticceria secca, come ad esempio biscotti alle mandorle o frolle di ogni genere. Meglio evitare il moscato nel momento in cui il dolce abbia una forte componente molto amara o con del liquore nell’impasto. Da evitare quindi con i dolci al cioccolato e al caffè: niente moscato con il tiramisù o con i brownies. Allo stesso modo non è indicato con dolci alla frutta che contengano pompelmi o marmellata di arance, dal retrogusto amarognolo.

Il moscato con il salato

Il moscato non è esclusivamente un vino dolce, prima di tutto si tratta di un vitigno fortemente aromatico. Evitando i passiti, adatti come vini da dessert o da meditazione, gli altri moscati si possono abbinare senza problemi anche a tutto pasto; l’importante sta nel prediligere le etichette caratterizzate da un finale leggermente acidulo, senza eccessivo gusto dolce al palato; stiamo parlando quindi del moscato dell’Alto Adige, o comunque di quelle etichette che prediligono gli aromi fruttati e fortemente aromatici. Il sapore tipico dell’uva moscato si abbina alla perfezione con piatti a base di pesce e frutti di mare, da gustare quindi assolutamente con le cozze, con le ostriche e tutti i molluschi. Perfetto anche con i salumi, l’abbinamento che un tempo i contadini che coltivavano il moscato tendevano a prediligere. Il moscato si bene molto bene anche in accoppiata con piatti ricchi di spezie, di cui attenuano le forti sensazioni al palato.

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