Un settore alimentare che nel Gluten Free Days punta in maniera decisa a soddisfare il palato dei nuovi diversamente gourmet.
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Pasticceria Napoleoni al Gluten Free Days |
Qualcosa è cambiato nel mondo della celiachia, se prima tutto ciò che riguardava questa problematica era ammantato da un velo di tristezza ora non è più così. E’ stata questa la prima sensazione balzata agli occhi delle oltre 4000 persone intervenute nel salone delle fontane all’Eur, che ha ospitato il “Gluten Free Days” l’1-2 ottobre. Se prima si definivano “gli sfigati del food”, adesso rivendicano con forza e a ragione tutto il loro orgoglio gourmet, non rinunciando ai piaceri del palato e sostenuti da una serie di cambiamenti che hanno giocato a loro favore. Primo tra tutti il crescente interesse verso l’aspetto salutistico, unito al costante aumento del numero di persone interessate da questo problema alimentare. In questo senso dagli Usa hanno ricevuto un supporto importante, infatti da tempo la crescente cultura del benessere indirizza sempre più persone verso una dieta senza glutine, come stile di vita sano al di la delle intolleranze. Questa tendenza ha ingolosito sempre più aziende attratte da una nuova massa di consumatori, impegnandole in una ricerca sui percorsi del gusto per soddisfarli oltre la mera sopravvivenza.
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Chef Ferrarini al Gluten Free Days |
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Il Maestro pizzaiolo Marco Amoriello al Gluten Free Days |
La dimostrazione ha indicato anche chiaramente che i livelli produttivi delle aziende si sono elevati rispetto alla fase iniziale. Per un periodo, durato anche troppo, i prodotti dedicati ai celiaci sono stati concepiti esclusivamente come elemento per la sopravvivenza alimentare, senza nessuna concessione al gusto. Per fortuna l’atteggiamento iniziale di molte aziende, volto più che altro ad un business costruito sul consumo costretto è in forte regresso, anche se alcune sopravvivono ancora nella grande distribuzione. Le molte aziende presenti al Gluten Free Days con i loro prodotti in assaggio, hanno ampiamente dimostrato che la forbice del gusto con i normali alimenti si assottiglia sempre più, smarcandosi dalla presenza o meno del glutine. Le vette più alte per ora si raggiungono in pasticceria, dove le Aziende che si sono liberate dalla gabbia della necessità come unico fine, dimostrano che i loro prodotti non presentano alcuna lacuna ne inducono alla ricerca di paragoni. Una grande conferma verso il valore della qualità la cui ricerca e sempre garanzia del gusto, indipendentemente che si parli di celiachia o meno.
Bruno Fulco