Nella moda così come nella vita di tutti i giorni e nella musica l’attenzione ai dettagli è importantissima e può svelare aspetti di noi sui quali vogliamo porre l’accento. Essere estroversi è innato ma è anche vero che i ricami più curiosi e le forme più complesse sugli abiti – abbinati a colori declinati al nostro gusto – possono dare una mano a tirare fuori la personalità senza troppi giri di parole. Il mondo del fashion è trasversale e non conosce età, i piccoli grandi dettagli sono l’Abc della fantasia applicata al guardaroba di casa. Ma la vita è fatta di tanti momenti diversi per i quali cambiano le necessità espressive: è così anche nella musica.
Una volta presa la decisione di imparare a suonare uno strumento, ad esempio attraverso il sito di note tra le righe, si passa alla scelta degli accessori dei quali è necessario dotarsi per raccontare in breve chi siamo (giusto subito prima di iniziare a suonare e comunicare con il pubblico). Gli accessori devono assicurare un alto livello di performance anche in termini di comodità complessiva e qualità: i tre oggetti che vengono subito in mente quando pensiamo agli accessori per una nuova chitarra – è lei la regina degli strumenti ai quali si avvicinano gli aspiranti musicisti – sono senza dubbio la custodia, la tracolla e il plettro. Imparare a suonare uno strumento non è né semplice né veloce: servono concentrazione extra, dedizione e precisione.
Chitarra che passione: plettro, tracolla e custodia
Quando dobbiamo scegliere l’abito per la nostra chitarra, ovvero la custodia, si dovrà valutare innanzitutto la sua rigidità (più sicurezza e resistenza agli urti) o morbidezza (è più economica, lo strumento si trasporta meglio). E poi la lunghezza e lo spessore. I più estrosi potranno personalizzare il design in modo da rispecchiare una personalità aggressiva o più delicata a seconda di testi o immagini scelte. Il plettro è un piccolo grande biglietto da visita, ne esistono infiniti tipi: un ausilio in grado di andare a influire in modo importante sul suono. Nella scelta occorre tenere conto di materiale, spessore e forma. Nel corso delle epoche i materiali che sono stati usati per realizzare i plettri hanno spaziato dal legno al guscio di tartaruga, passando per metallo e ceramica.
Quanto allo spessore, ne esistono di cinque dimensioni: i più sottili restituiranno un suono più morbido e dolce, mentre i più spessi daranno vita a suoni più duri. Infine le forme (le classiche sono a goccia o triangolari, queste ultime le più diffuse nelle acustiche) vanno anch’esse a incidere sulla modalità di esecuzione: forme diverse, impugnature diverse. Durante un’esibizione saranno in molti a decidere di alzarsi dallo sgabello per proseguire a suonare: sarà utile dotarsi di una tracolla, che seguirà i diktat di stile e funzionalità. No dunque a bordi affilati e che lasciano il segno specie sul collo e la spalla, sì alla lunghezza regolabile e a dettagli o ricami curiosi. Ma ogni volta che le sessioni musicali saranno concluse occorrerà un supporto dove riporre la propria chitarra (anche se in molti amano appenderla alla parete di camera). L’obiettivo è evitare che lo strumento si danneggi o possa cadere, inoltre si riducono i tempi tecnici legati all’estrazione dalla custodia (specie se si suona ogni giorno).