Rowdy, il terzo disco dei Di Maggio Connection è un orgoglio tutto italiano
Non capita sempre di poter vantarsi a livello mondiale di qualcosa fatto nel bel paese, e questa volta ci siamo riusciti. Si chiama Rodwy ed è il terzo lavoro discografico della talentuosa band di rockabilly The Di Maggio Connection.
L’album è un gioiellino per gli amanti del genere per la qualità e la bellezza dei brani a cui è stata posta un’attenzione negli arrangiamenti. Non è cosa da poco se si tiene conto che viviamo in un epoca molto lontana da quella in cui questo genere musicale ha avuto il suo apice di fortuna. Inutile girarci intorno, in questo album c’è una star del mestiere: Marco Di Maggio, un vero portento della chitarra rock and roll. Tra i vari riconoscimenti è stato eletto anche Honorary Member dalla Official Rockabilly Hall of Fame. Un eccellente lavoro lo hanno svolto anche il contrabbassista Matteo Giannetti e del batterista Marco Barsanti a formare un’ottima band.
Un disco che rievoca molte nostalgie ma che ci rassicura sul tempo che viviamo
Il risultato è stato un disco che rievoca il sound anni cinquanta e sessanta ma con vesti alla moda. Nel disco sono presenti dodici brani, dei quali tre sono dei “remake” di grandi classici, su tutti una magnifica versione di Smoke On The Water. Un ascolto più che piacevole per chiunque non sia avvezzo a questo tipo di sonorità e sicuramente apprezzatissimo, per tutti coloro che amano il rock ‘n’ roll, rockabilly e dintorni. L’elemento innovativo di questo disco consiste proprio nel saper continuare una tradizione musicale portandola avanti fino ad oggi, senza per questo risultare anacronistica.

Il sound del disco rivela tutta l’esperienza del gruppo in particolare quella del leader giunto alla sua dodicesima pubblicazione totale. In questo lavoro in particolare si percepisce un’ottima sintonia del trio, rendendo così il disco qualitativamente omogeneo in tutti i suoi momenti. Ascoltando Rowdy, la prima impressione è che in Rowdy ci sia tutto ciò che un buon disco di Rock ‘n’ Roll dovrebbe avere: ritmo, melodia, groove e in questo caso anche una giusta dose di virtuosismi musicali che arricchiscono il tutto.
Let’s goin on, let’s groovin on
L’unica speranza che si può avere per The Di Maggio Connection che questo progetto possa continuare a esistere e a regalarci altri splendidi lavori musicali come questo e poter tornare a parlarne nella nostra sezione di musica . La loro musica ha un potere, quello di metterci di buon umore nelle peggiori giornate, facendoci scordare tutto, buttare via giacca e farci mettere a ballare. Si esattamente come su Pulp Fiction.
Tommaso Fossella