Le due rivelazioni del Soul/R&B: Anderson Paak e Michael Kiwanuka

Musica Rivista

Con questo articolo inauguriamo ufficialmente la rubrica mensile #MusicaRivista con la quale vi proporremo gli album, vecchi e nuovi, che più ci affascinano. Non ci saranno limitazioni di genere, epoca o per quanto riguarda gli artisti, l’unico criterio seguito sarà: “Wow! Devo assolutamente condividerlo!”.

Per il primo appuntamento ho deciso di selezionare due album usciti lo scorso anno che hanno, inaspettatamente, scosso il mondo della musica tanto da essere stati entrambi nominati ai Grammy Awards 2017. Si tratta di “Malibu”, opera della rivelazione Anderson .Paak, e “Love & Hate” di Michael Kiwanuka. I due artisti hanno poco in comune, californiano il primo, cantante/batterista(!) dall’anima R&B, il secondo è un cantante e chitarrista londinese con una delle voci soul più emozionanti del momento.

Malibu (2016) – Anderson .Paak

Malibu
Cover di Malibu.

La fatica del nuovo pupillo di Dr. Dre si è imposto sul mercato cavalcando l’onda di soul e R&B che negli ultimi anni ci ha regalato grandissimi artisti e canzoni con la “C” maiuscola, vedi Adele, Sam Smith e co. A differenza dei sopracitati, dotati di voci potenti e cristalline, Paak si distingue per la voce roca e squillante e un flow da far invidia ai migliori rapper in circolazione.

L’album si delinea come un viaggio attraverso la vita del trentenne nato in una delle suburb di Los Angeles. Si tratta di un percorso coerente e maturo, che fa del ritmo e delle sensazioni musicali il suo forte. Paak costruisce insieme ai Free Nationals uno strumentale corposo, senza virtuosismi e viziarne la forma, ma essenziale e ricercato. Ad esso si uniscono dei testi tra cantato e rappato che scorrono leggeri come una foglia sulla superfice di un fiume. Delle 16 tracce è veramente difficile scegliere quali siano le più belle, quindi ne propongo tre che rappresentano a pieno lo spirito dell’LP. Si tratta di “Heart Don’t Stand a Chance”, “The Season / Carry Me” e “Come Down”.

Love & Hate (2016) – Michael Kiwanuka

Cover di Love & Hate

Il secondo album del cantautore londinese di origini africane si delinea come un’opera ricercata e frutto di una carriera iniziata nel 2011 che gli ha dato il tempo di sperimentare. Il risultato è un soul potente, che ha come colonna portante la voce di Kiwanuka, forte ed evocativa.

Ad accompagnarla è uno strumentale incredibilmente elaborato che fonde la lead guitar del cantautore a un corposo gruppo di artisti. Parliamo di archi, percussioni, basso, chitarre di supporto e un coro. I testi che si accompagnano sono in parte incentrati sull’amore, in parte fatti di riflessioni di vario tipo sulla vita. Il consenso ricevuto da Kiwanuka è tale da aver mandato in sold out praticamente ogni data del suo tour, compresa quella dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. A rappresentare maggiormente l’album sono la title track “Love & Hate”, “Black Man in a White World” e “Rule the World”.

Sperando di aver suscitato la vostra curiosità, vi lascio all’ascolto di queste due perle del soul/R&B e vi rimando al prossimo appuntamento di #MusicaRivista.
Spoiler: si parlerà di fine anni ’60, inizio ’70!

Gianclaudio Celia
@Gian_Celia

Musicista e fotografo. Ha una insana passione per la musica live.

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