Massimo Ranieri getta l’incantesimo con Malìa napoletana al Teatro Quirino

Malìa napoletana

Malìa, ovvero la forza invocata dal soprannaturale per influenzare il corso delle cose.

Massimo Ranieri getta l’incantesimo con Malìa napoletana al Teatro Quirino di Roma; un incantesimo totale che non conosce antidoto sin dagli inizi della sua carriera.

Lunedì 18 dicembre ho assistito alla prima del nuovo spettacolo del grande artista giunto alla maturità totale senza perdere minimamente le caratteristiche di un ciclone inesauribile; un miracolo artistico sempre pronto a stupire.

“Fecer malie con erbe e con imago”, diceva Dante; Massimo Ranieri le compie invece con un gruppo di musicisti d’eccezione che nel luglio scorso hanno inaugurato la kermesse di Umbria Jazz.  Il titolo prende ispirazione dal testo di uno dei brani eseguiti durante il concerto: Te voglio bene tanto tanto, notissimo pezzo del celebre cantante.

I musicisti sono Enrico Rava (tromba e flicorno), Stefano Di Battista (sax alto e soprano), Rita Marcotulli (pianoforte), Riccardo Fioravanti (contrabbasso) e Stefano Bagnoli (batteria).

Malìa napoletana ranieri roma

Ideato e scritto dallo stesso Ranieri con Gualtiero Peirce, lo spettacolo inizia con un intenso accenno di memoria dedicata al grande Pino Daniele, e per tutto lo spettacolo ogni canzone viene annunciata da un poetico memento all’autore, valorizzando l’ascolto con la potenza del ricordo.

Pezzi noti e meno noti reinterprati in una elegantissima chiave jazz, con intermezzi di assolo e dialoghi strumentali nella migliore tradizione del genere sinfonico, hanno regalato momenti di vero virtuosismo; il tutto in un contesto scenografico molto originale arredato con dei lumi dal sapore vagamente barocco e giochi di luce ideati dal light designer Maurizio Fabretti.

In stile neobarocco anche le giacche in lamé in colori accesi sfoggiate in due mises molto sofisticate dall’incredibile Ranieri;  animale da palcoscenico che si dona al pubblico incondizionatamente. Tuttavia all’occhio attento traspare una severità nella ricerca della perfezione che lo rende un “tiranno” nella gestione del suo talento, asservito all’urgenza dell’Arte.

Ed è egli stesso ammaliatore ed ammaliato dall’eterna bellezza della canzone napoletana e dalle sue incredibili leggende. Il pubblico lo sa e lo subissa di un affetto generoso, senza limiti. Tra il pubblico volti noti come Enrico Montesano, Patrizia Pellegrino e Stefania Sandrelli alla quale Massimo dedica un pensiero speciale e un bacio in platea.

Alla fine, a grande richiesta degli spettatori, Ranieri regala con l’accompagnamento di Rita Marcotulli alcuni stralci dei suoi brani più famosi ed è Perdere l’amore a suggellare l’incanto.

Lo spettacolo è stato presentato inoltre al Teatro San Carlo di Napoli e al Teatro Petruzzelli di Bari.

Al Quirino Malìa napoletana è in calendario fino al 31 dicembre con un concerto-spettacolo per festeggiare l’anno nuovo.

Antonella Rizzo

Poetessa, scrittrice, performer, giornalista. Collaboratrice di Culturamente dal 2015.

COMMENTA QUESTA DOSE DI CULTURA

Lascia un commento!
Inserisci il tuo nome qui