Mahmood Soldi e il successo del secondo posto all’Eurovision in mondovisione, dopo aver vinto il 69° Festival di Sanremo.
Un talento giovane, già noto nel panorama musicale, sia per aver partecipato a Sanremo Giovani nel 2016, in gara con Ermal Meta e Franccesco Gabbani, che vinse con Amen, sia per aver scritto canzoni insieme ad alcuni cantanti della scena italiana attuale, come Marco Mengoni. eurovision italia
Il titolo dell’album, Gioventù Bruciata, è omonimo del pezzo con cui ha vinto Sanremo Giovani, permettendogli così di partecipare alla gara con gli altri cantanti a Febbraio.
Gioventù Bruciata contiene le canzoni dell’EP omonimo più tre inediti e la versione di Soldi portata alla serata dei duetti con Guè Pequeño. La presenza del rapper è, a mio parere, irrilevante al valore della canzone: se ci fosse stato o no, non sarebbe cambiato niente. Anzi forse sarebbe stato meglio con qualcun altro.
Gioventù Bruciata ha sonorità internazionali, miste, che vanno oltre il Moroccan Pop, con cui si autoidentifica il cantautore. Ha un sound fresco, nuovo rispetto a quello che ci ha abituato il mercato musicale italiano (che sta ripercorrendo invece le musiche anni 80). E Mahmood con Soldi lo ha dimostrato in tre minuti a Sanremo.
Personalmente lo apprezzo moltissimo vocalmente, sin da quando cantò Dimentica 3 anni fa.
I suoi virtuosismi dai richiami arabi sono molto interessanti ed originali.
È vero che ci sono tanti cantanti italiani molto bravi coi virtuosismi, come Mango, Giorgia, Arisa, Mengoni, l’intramontabile Mina, ma in Mahmood è facilmente riconoscibile l’impronta delle canzoni arabe ascoltate da bambino: questo modo che ha di intonare le canzoni è molto personale, è suo.
Alcuni lo hanno definito trapper ma io sono molto restia a definirlo tale. Non ha nulla della trap, forse solo l’utilizzo dell’autotune in alcune canzoni come Calipso. Eppure se dovessimo definire trapper chiunque usi l’autotune dovremmo chiamare tale anche Tiziano Ferro o anche Madonna che proprio all’Eurovision, dopo alcune stecche, ha usato l’autotune.
Noi almeno non abbiamo sfigurato: l’esibizione di Mahmood con Soldi è stata fra le più semplici e belle ma d’impatto. Il secondo posto ha dimostrato a tutte le persone che, in Italia, hanno criticato aspramente la sua vittoria, che il ragazzo ha stoffa e talento. Infatti oltre ad essere arrivato secondo (per soli 30 punti di differenza!) ha vinto anche il premio come miglior testo. Il vincitore invece è l’Olandese Duncan Laurence, con l’ennesima ballad romantica di cui avremmo potuto fare a meno, dato che ne è pieno il mondo.
Credo sia opportuno ricordare che Mahmood e Soldi sono arrivati secondi in una competizione con ben 26 artisti internazionali, per cui hanno votato i rappresentanti di ben 41 Stati e le persone di tutta Europa e l’Australia. Oltretutto cantando in italiano e non in inglese.
Direi che ora abbiamo un altro motivo di cui essere orgogliosi in Italia.
Ambra Martino