Sarà il passato della musica italiana a fare “La differenza”

La differenza

S’intitola “Il tempo non (d)esiste” ed è il nuovo lavoro del quintetto di Vasto.

La Differenza, principalmente noti per il brano “Che farò” classificatosi al secondo posto del Festival di Sanremo del 2005, torna con un nuvo album.

A distanza di otto anni da “3” il nuovo lavoro vede al centro del progetto la voglia di rispolverare canzoni estratte dal repertorio della musica italiana. Un vero e proprio omaggio a cantautori quali Edoardo Bennato, Eugenio Finardi, Ron e Alex Britti.

La Differenza
Copertina del nuovo disco

Canzoni forse meno conosciute nel panorama della musica nostrana.

Unica eccezione all’interno dell’album (senza se e senza ma) è “Sole Spento”. Il famoso brano dei Timoria, capeggiati da uno strepitoso Omar Pedrini (presente nella rivisitazione stessa), è infatti l’unica cover che effettivamente non può definirsi propriamente meno conosciuta.

Il brano, come tutti gli altri presenti all’interno del disco, è stato stravolto da La Differenza nel suo essere dark e a tratti grunge. Il risultato è un ossimoro musicale. La linea melodica e il testo, obiettivamente non troppo allegri, si scontrano con un ritmo luminoso che però non stona affatto. Tutt’altro, il brano scorre in maniera piacevole e l’azzardo di toccare una canzone di questa portata sembra riuscito. Il tentativo di estraniarsi dal concetto originale della canzone senza però andare ad intaccare intensità e potenza è apprezzabile.

Un richiamo allo splendore del repertorio meno noto.

La Differenza

Il disco si apre con Tira a campare, brano di Edoardo Bennato (che per l’occasione ha prestato la sua voce e armonica per un featuring) completamente rivestito a nuovo. Sonorità e atmosfere completamente riviste da La Differenza che, come giusto che sia, regalano ad ogni canzone un tocco personale e accattivante. Una lucidatina di pop moderno che ha rivestito tutti i brani presenti: “Fortuna che non era niente” di Alex Britti e soprattutto Le Louvre, brano dance che Enrico Ruggeri scrisse nel 1983 per Diana Est.

Un brano trasformato in un pezzo suonato da piano e archi.

L’inconfondibile voce di Enrico Ruggeri è perfetta in una rivisitazione davvero notevole e ricca di atmosfere da “musical”.

È presente anche un inedito.

Il titolo è “molecolare” e ascoltandolo si può tranquillamente apprezzare lo stile che caratterizzerà tutto l’album. Qui La Differenza ha sicuramente avuto carta bianca non dovendo partire da una base di una canzone già scritta. Il brano è un piacevole pezzo pop con un ritornello che si stampa in testa al primo ascolto e si amalgama alla perfezione con il sound del disco. L’autore è uno dei più interessanti autori della scena italiana, Davide Di Maggio (tra le altre cose ben noto per Cleptomania degli Sugarfree).

È un dato di fatto che la musica italiana “conosciuta” stia attraversando un periodo di crisi sotto l’aspetto dell’ispirazione e delle novità. Ecco dunque che un disco come questo non solo è un ottimo modo per far scoprire ai più giovani dei brani di artisti affermati e capaci, è anche un’occasione per far capire a tutti qual è La Differenza tra il passato e il presente.

Emiliano Gambelli

 

Emiliano Gambelli
Cantautore e scrittore per passione, "non" poeta per mia stessa ammissione, sognatore e poi sì, ho anche un lavoro vero.

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