Eli Degibri Quartet stupisce il pubblico romano con il suo jazz a Castel Sant’Angelo
Si è svolto presso il cortile Alessandro VI di Castel Sant’Angelo a Roma, sabato 6 luglio, il concerto jazz di un talentuoso e giovane sassofonista israeliano: Eli Degibri. L’artista è stato accompagnato da altri tre musicisti nella sua unica data italiana.
Il concerto ha visto protagonista il meglio del suo repertorio discografico, arrivato l’anno scorso al sesto album di brani inediti, esclusi i lavori di tributo ai maestri del jazz.
Ma questo artista di appena quarantuno anni, non è solo un jazzista. Il suo sound saltella allegramente e armoniosamente tra più stili: nei suoi brani c’è il blues, il soul, il funk, il jazz e anche qualche nota di rock.
La bravura di questo artista si manifesta nella capacità di alternare virtuosismi sullo strumento a momenti di grande “classicità” di espressione e di linguaggio musicale.
Un talento musicale che ha incantato il pubblico
Durante il concerto, il suo talento e i colori delle sue note hanno vagato leggiadre nella splendida cornice che faceva da sfondo al palco: il bellissimo cortile Alessandro VI di Castel Sant’Angelo a Roma.
A sostenere Eli Degibri, tre giovani musicisti che hanno accompagnato il sassofonista nei suoi brani. Questi ultimi si sono esibiti anche in splendidi assoli, riscontrando nel pubblico momenti di rapimento totale rispetto a qualsiasi altra cosa stesse succedendo intorno.
A formare il quartetto con il quale si è presentato Degibri c’erano: Tom Oren al piano, Tamir Shmerling al contrabasso e Eviatar Slivnik alla batteria.

Il concerto è stata un’occasione per riproporre brani da tutto il suo repertorio. Tra i primi brani suonati, The Troll, una bellissima ballata jazz nata intorno ad una linea melodica che incanta gli spettatori dall’inizio del brano fino alla fine, assolo di piano incluso.
Ma il concerto ha dato modo ai musicisti di esprimere tutto il loro talento anche in brani più costruiti come Cliff Hangin’, dall’omonimo album. Il brano oltre ad un titolo simpaticissimo, porta con sé anche un ritmo di batteria trascinante. È qui che Eli Degibri, con il suo sax, ha potuto manifestare tutta la sua bravura.
Jazz e non solo
La serata è proseguita con ritmi più soul, come appunto può essere considerato il brano Soul Station, tratto anche questo dall’omonimo album. Un brano che ha fatto muovere gli spettatori che si sono sentiti parte di un unicum con la band stessa.
Alcuni brani, in quanto scritti in ebraico e nonostante siano musicalmente perfettamente inseribili nella tradizione occidentale, risultano impossibili da scrivere o da pronunciare. Fatta l’eccezione per un album infatti, il repertorio dell’Eli Degibri Quartet è tutto in inglese.
Il concerto si è avviato alla conclusione con If I Should Lose You, una ballata struggente di otto minuti. A questi si sono aggiunti gli assoli di tutti i musicisti, che l’artista israeliano ha dedicato al pubblico sperando di non perderlo mai. Un bellissimo concerto da poter inserire con orgoglio nella nostra rubrica di musica.
Una richiesta questa che verrà senz’altro esaudita dopo quest’ottima prova del suo talento e della sua voglia di entrare nella storia del jazz. Lo ha fatto portando con sé tutta la tradizione. Allo stesso tempo però, in lui c’è una forte componente di ricerca di melodie, ritmi e sound innovativi. Ci è riuscito nel migliore dei modi, aggiungendo agli standard jazz, una delle tradizioni musicali più affascinanti di sempre, quella della musica israeliana ed ebraica.
Rimaniamo in attesa di un prossimo ritorno di questo grandissimo artista nel nostro Paese, nella speranza che possa regalare nuovamente altra magia e poesia al suo pubblico italiano.
Un ringraziamento speciale va ad Artcity che ha scelto una location suggestiva come quella di Castel Sant’Angelo (Roma), che ospiterà, tra l’altro, altri interessanti concerti.
Tommaso Fossella