Anteprime assolute e duetti inattesi: i Coldplay tornano in Italia in grande stile

Credits: Francesca Papa

Dopo aver attraversato ben quattro continenti (America, Europa, Asia e Oceania) ed essere in tour da un anno e mezzo, i Coldplay, con il loro “A Head full of Dreams tour”, hanno fatto tappa anche in Italia, a Milano. Noi eravamo presenti il 4 Luglio e vogliamo provare a raccontarvelo!

Si ha idea della portata di questo concerto anche solo vedendo i preparativi, le infinità di luci, la scenografia fatta da fiori veri, i tre palchi (tra cui quello principale che è enorme), le migliaia di postazioni che sembrano così tante ma che nel giro di due ore saranno tutte occupate, una telecamera gigante sopra lo stadio che si muove di continuo. Il tutto può sembrare dispersivo, ma vi assicuriamo che la sensazione non è assolutamente questa. A partire dalle ore cocenti sotto il sole di Milano, in fila, dove più volte abbiamo visto membri della crew girare in bici, rallentare e guardarci negli occhi. Come per dire “ci siete anche voi, vi abbiamo visti, non siete insignificanti, grazie di esserci!”

A Head Full of Dreams tour: sarà davvero in grado questo concerto di presentarci sogni, farceli vivere o quantomeno farceli scoprire? Sì.

Lo spettacolo si apre con un countdown e con la voce di Maria Callas che intona la famosissima aria “O mio babbino caro”. E noi non possiamo non provare un po’ di orgoglio tutto italiano pensando che il nostro Puccini – e  con lui la nostra lingua – sia stato scelto da una band di questo calibro per introdurre i suoi show internazionali. Le prime parole cantate da Chris sono “Oh I think I landed in a world I hadn’t seen” e sono il riassunto di quel mondo in cui lo spettatore si perde già dai primi secondi . Fuochi, coriandoli, tripudio di voci che cantano all’unisono. L’atmosfera di luci e colori è straordinaria e ognuno dei presenti è parte integrante di questo incantesimo.

 

A farcire il tutto di ulteriore magia sono gli xylobands: i braccialetti luminosi che vengono consegnati all’inizio del concerto insieme a una spilletta con la scritta love con la quale i Coldplay (sempre attenti alle cause umanitarie) mostrano il loro sostegno al movimento globale no profit “Love Button”.

Siamo immersi in uno stadio in cui ogni singola esistenza brilla, fa luce, inonda gli occhi degli altri.

A Sky Full of Stars, recita il titolo di uno dei brani più famosi. E i Coldplay mantengono la parola, rendono reale tutto ciò che cantano. La sensazione è proprio quella di sprofondare in un cielo stellato. E tutti siamo ugualmente presenti e partecipi. Lo spettacolo è anche solo guardare il proprio xyloband con la voce di Chris Martin in sottofondo. O ascoltare ad occhi chiusi. Oppure guardare tutte le luci, i confetti e gli effetti visual. Oppure scorgere gli occhi dei vicini e cantare insieme a squarciagola. Posare i telefoni e godersi appieno quelle due ore. Proprio questo è l’invito di Chris che interrompe l’esecuzione di Charlie Brown per chiedere per una volta di lasciar perdere smartphone e fotocamere e vivere le emozioni senza filtri.

https://www.youtube.com/watch?v=yBACpgN8OFM

Il concerto ha riservato momenti unici e straordinari, come l’esecuzione in anteprima mondiale assoluta del brano Miracles (Someone Special): per cinque minuti il pubblico ha smesso di cantare, estasiato dall’inattesa novità. E poi come dimenticare il piccolo Giacomo? Solo 9 anni e un’esperienza immensa da ricordare: aver suonato l’armonica sul palco con i Coldplay.

È sorprendente come Chris e compagni riescano a riunire generazioni e culture diverse nella medesima frequenza emotiva.

Siamo tutti lì a piangere, saltare, cantare e ci sentiamo parte di un’unica immensa famiglia. L’insegnamento è quello della pienezza e della genuinità delle parole cantate a cuore aperto. Il segreto è l’empatia che i Coldplay hanno con gli altri, che li rende non irraggiungibili ma quasi nostri potenziali vicini di casa. Chris per tutto il concerto è in movimento, salta, sorride, si divide tra piano e chitarra, anche se in ogni canzone i Coldplay fanno sentire tutti e quattro – Chris, Johnny, Guy e Will – la loro presenza.

Lo stadio ha tremato durante l’esecuzione dei grandi classici della band inglese: The Scientist, Yellow, Clocks, Viva la Vida, quest’ultima accompagnata dalle note del violinista italiano Davide Rossi, anche lui presente sul palco. E poi, esiste forse qualcuno che non riconosce immediatamente Fix You dall’intro? Ecco appunto, questo è quello che distingue una band da una grande band. È chiaro che i Coldplay appartengono alla seconda categoria e lo scorso 4 luglio ne hanno dato una strepitosa conferma, regalandoci una serata indimenticabile.

Sul sito ufficiale è possibile rivivere la magia guardando le foto dello show e contribuire caricando le proprie.

Di seguito la scaletta del 4 Luglio:

A Head Full of Dreams

Yellow

Every Teardrop Is a Waterfall

The Scientist

Birds

Paradise

Always in My Head

Magic

Miracles (Someone Special) in anteprima assoluta!

Everglow

Clocks into Midnight

Charlie Brown

Hymn for the Weekend

Fix You

Viva la Vida

Adventure of a Lifetime

Trouble

Don’t Panic (con l’armonica suonata dal piccolo Giacomo)

Us Against the World (richiesta da Michele)

Something Just Like This

A Sky Full of Stars

Up&Up

 

Francesca Papa

Serena Pastorelli

Sono laureata in Italianistica e insegno lettere. Amo la letteratura e tutto quello che riguarda la lingua italiana, ma sono anche una grande appassionata di serie tv e di musica.

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