Colapesce attraversa l’incomprensibile teorema dell’amore

Ci sono canzoni che necessitano di un solo ascolto per entrarti in testa. Canzoni con cui vorresti svegliarti mattina, lentamente e in modo dolce.

Proprio come il nuovo brano di Colapesce dal titolo “Ti attraverso” che ci ha impiegato un solo minuto a corteggiare con successo le mie orecchie. Il nuovo singolo è stato lanciato il 1 settembre in occasione del compleanno dell’artista.
Un atipico gesto questo, visto che è una rara occasione in cui è il  festeggiato che dona agli invitati. La canzone è il primo singolo del nuovo disco che ha visto la collaborazione di Jacopo Incani alias Iosonouncane

Una canzone che ha impiegato tre anni a vedere la luce. Una genesi lunghissima, come se ci fosse stata la necessità di lasciarla crescere e sviluppare. Poi d’improvviso il brano si è ritrovato definito. Questo è successo a Colapesce, l’artista siciliano che dopo tanto tempo si è ritrovato tra le mani un foglio di quaderno a righe con su scritto il testo del brano che ci presenta oggi.

Colapesce premio tenco

Alle spalle anche un premio Tenco per la miglior opera prima nel 2012 grazie al suo album di esordio “Un meraviglioso declino”.

Lorenzo Urciullo (vero nome) può vantare anche la pubblicazione di una graphic novel dal titolo “La distanza”, scritta assieme ad Alessandro Baronciani. Uscito poco dopo il suo secondo lavoro “Egomostro” , l’esperienza in un mondo diverso da quello musicale si è rivelata un successo. Il tour di supporto all’album infatti ha visto Colapesce in giro per 50 date, molte della quali sold out. Per l’occasione l’artista presentava una panoramica del suo repertorio in chiave acustica, accompagnato dalle illustrazioni in tempo reale proprio di Baronciani.

Ti attraverso è un brano intimo in cui l’artista ammette le difficoltà di un rapporto sentimentale. Ci si vive quotidianamente, ci si parla, ci si conosce. Spesso in maniera viscerale o almeno così crediamo possa essere.

Ti vedo, ti attraverso ma non ti capisco

Sembra racchiuso tutto in questo ritornello. Poche parole, ben scelte e calibrate. Parole che fanno male a chi le riceve e a chi le proferisce. Colapesce ci disegna immagini perfette:

…passa un cane con un cuore in bocca. Sembra il mio, sembra il tuo. Siamo davvero tutti simili. Sogniamo di essere compresi, diffusi, smaterializzati

Un linguaggio che arriva dritto al punto. Parole che sul finale diventano prive di speranza con la frase che chiude la seconda strofa:

Siamo il teorema che non capisco, il futuro che avanza dentro a un fosso su un tappeto rosso

Colapesce

I testi delle canzoni poi, come spesso accade, sono delle semplici scuse per noi ascoltatori.

Scuse di cui abbiamo bisogno per porci domande e darci risposte. Le troviamo nelle parole degli artisti come Colapesce che, con maestria e dovizia riescono a costruire un’atmosfera melanconica lasciando però che questa ci si cucia addosso senza però stancarci mai. Nemmeno al ventesimo ascolto.

 

Emiliano Gambelli

Emiliano Gambelli
Cantautore e scrittore per passione, "non" poeta per mia stessa ammissione, sognatore e poi sì, ho anche un lavoro vero.

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