La violenza declinata, pubblicato da Bertoni Editore, è il libro scritto da Anna Silvia Angelini sull’esperienza dello sportello antiviolenza Uscita di sicurezza, a Nettuno.
La Angelini è una donna dalla grande personalità: oltre ad occuparsi della violenza di genere è Presidente dell’A.I.D.E Nettuno provinciale Lazio e si occupa anche di organizzazione di eventi come il Premio Donna d’autore, eventi di arte, di moda, non disdegnando le serate mondane. Una donna che conduce la sua vita all’insegna della ricerca della bellezza non solo estetica ma soprattutto etica, interiore.
Il suo ottimismo nel considerare la vita come una esperienza da vivere intensamente non è in contrasto con il suo impegno sociale; anzi, rende più autentico il sentimento di sorellanza che prova verso il mondo femminile.
Il libro La violenza declinata parla della nascita del progetto e cita casi reali di violenza domestica in ogni declinazione, come recita il titolo: un modello paradigmatico per molte associazioni di volontariato che brancolano nella ricerca di strategie efficaci. Ancora oggi, purtroppo, la macchina burocratica riesce a vanificare gli sforzi di chi si occupa di argomenti impegnativi come questo.
La violenza declinata è uno sguardo a tutto tondo sul fenomeno della violenza femminile, soprattutto quella domestica; rompe gli indugi classificando il fenomeno come trasversale e difficilmente individuabile con gli approcci tradizionali della prevenzione.
Si parla di storie vissute non solo dal punto di vista dei protagonisti ma anche dei professionisti che lavorano allo sportello.
Anna Silvia Angelini ha voluto con sé un team inossidabile con il quale individuare le strategie appropriate ad ogni caso.
Si parla di percorsi che assistono la donna in tutti i momenti della sua riabilitazione, dalla paura iniziale di sporgere denuncia alla necessità di essere assistite nelle prime azioni da compiere; evitando così di compromettere tutto l’iter giuridico che le vittime andranno ad affrontare.
Vengono affrontati nella narrazione i drammi della dipendenza economica, psicologica affermando la necessità della prevenzione educativa per sensibilizzare i giovani al problema.
Purtroppo esiste una deresponsabilizzazione generale ed è diffusa la convinzione che gli organismi sociali siano delegittimati ad educare.
Al contrario, la comunità ha il dovere di prendersi carico dell’educazione sentimentale dei ragazzi attraverso la scuola, lo sport, i centri di aggregazione.
Il libro di Anna Silvia Angelini, scritto in modo godibilissimo per il lettore è un vademecum prezioso per tutti, e andrebbe considerato un manuale da tenere in ogni biblioteca privata e pubblica.
I contributi dei professionisti che la affiancano nel lavoro sono il prolungamento stesso del suo pensiero e della sua scrittura. Un libro che nasce da un progetto condiviso e dalla convinzione che solo la sinergia e la collaborazione possano far diminuire con il tempo il numero di queste violenze efferate.
Come redattrice di Culturamente, da sempre in prima linea nella questione di genere, ringrazio Anna Silvia Angelini per il suo testo importante.
Antonella Rizzo