Sappiamo benissimo quanto il fumo faccia fa male alla salute ma per una volta almeno, questo effimero piacere può anche far bene, farci rilassare, sorridere ed evadere. Succede tutto ciò leggendo le pagine del delizioso Smoke, un piccolo cameo dedicato al fumo e al suo mondo.
L’autore di questo piccolo ma straordinario libro, John Berger, è realmente quello che si può definire un artista poliedrico perché nella sua lunga vita, è nato nel 1926 a Londra ma da anni vive in un piccolo villaggio delle Alpi francesi, si è occupato proprio di tutto. È autore di romanzi, il suo G. nel 1972 gli valse il Booker Prize, di saggi, sceneggiature, ma è anche un apprezzatissimo critico d’arte e giornalista per testate prestigiose quali “El Pais”, “The Guardian” o “The Indipendent”, Berger, insomma, spazia nel mondo della cultura a 360° mosso sempre e solo dalla curiosità, con una particolare predilezione, specie negli ultimi anni, per il mondo dei sensi, in particolare quello della vista.
Dopo successi quali Perché guardiamo gli animali? un viaggio nel mondo degli animali per tentare di scoprire e capire l’uomo, o Questioni di sguardi, in cui si propongono sette modi diversi per vedere l’arte in modo diverso, con uno sguardo critico, diverso e attivo, entrambi saggi editi dal “Il Saggiatore”, Berger, oggettivamente uno dei maggiori scrittori viventi, si è concesso con Smoke, una sorta di personale regalo. Ha scritto, infatti, un libro differente, anche se non completamente, dai precedenti, dedicandolo ad una sua atavica e mai tradita passione: il fumo. Per realizzare questo suo piccolo sogno si è avvalso di un aiuto d’eccezione, Selguk Demirel, disegnatore e vignettista originario della Turchia ma da anni trapiantato a Parigi, dove collabora con quotidiani e riviste di tutto il mondo, da “Le Monde” a “The New York Times”e con il quale aveva già collaborato per Cataratta, un monologo interiore sul miracolo della vista e sul recupero.
Smoke, edito in Italia per i tipi del “Il Saggiatore”, è l’incontro fra parole e immagini, le ironiche e provocatorie descrizioni di Berger, “un tempo gli uomini, le donne e (in segreto) i bambini fumavano, e i disegni di Demirel, in cui il tema dominante è, ovviamente, il fumo, quello delle sigarette, delle ciminiere delle fabbriche ma anche quello che esce dai comignoli di povere case e da quelli di lussuose navi.
Piccole frasi, veloci come il vento, che si legano alle disegnate e caliginose volute, un libricino divertente, quasi un manifesto futurista per la sua sagacia e il suo essere diretto, che riporta atmosfere in cui, seguendo la piroettante nuvola di fumo, si potevano scambiare idee, vedute del mondo, raccontare di viaggi fatti e da fare e perfino lasciarsi andare ai sogni.
Un libro da tenere sul comodino, da sfogliare almeno una volta al giorno, che rassicura il fumatore e consola l’ex fumatore, coccolandolo con la sua sottile e fumosa nostalgia fra ricordi e odori di tabacchi.
Avvertenza: la lettura ricorrente, anche quotidiana di Smoke, è dimostrato che non nuoccia alla salute anzi…
Maurizio Carvigno