I Racconti di Saki: tra l’ironico e il grottesco

racconti saki

Hector Hugh Munro (1870-1916), meglio conosciuto come Saki, ha iniziato a scrivere racconti occupandosi di giornalismo, diventando corrispondente estero per il Morning Post. La raccolta dei Racconti edita dal Saggiatore è uno splendido monumento a un autore in Italia ancora poco conosciuto.

Con le sue 664 pagine, questo tomo può accompagnarci durante tutta l’estate, con uno o due racconti al giorno a farci compagnia. I racconti di Munro sono brevi, anzi brevissimi, durano due o tre pagine al massimo, ma sono estremamente graffianti ed efficaci. Si possono leggere a singhiozzo, senza seguire un ordine prestabilito, anche se nel libro sono raggruppati a seconda del personaggio ricorrente nelle storie (Clovis, Reginald). I racconti si distinguono per la vena ironica e grottesca, che influenzerà P. G. Wodehouse (sicuramente più spensierato del suo collega), ma anche per una certa ferocia che scorre lungo tutte le storie. Ci sono lampi di violenza, personaggi che danno di matto, protagonisti surreali circondati da un mondo ancora più surreale. E non mancano licantropi che adescano bambini, gatti, folletti, spettri di nobili defunti.

“Saki è sempre stato un maestro nello scrivere racconti stravaganti e macabri, che mettevano alla berlina la società e la cultura inglese. La sua prosa è squisita e ricca di sfumature, ma sotto l’arguzia si cela una profondità sorprendente”. (Jeff VanderMeer)

I Racconti di Saki, inediti in Italia e ora proposti in forma completa, con una prefazione di Graham Greene, mettono alla berlina la ricca società vittoriana, piena di sé e contenta delle sue convenzioni sociali, tra falsi valori e finto perbenismo. Se i primi racconti ci introducono nella buona società dell’epoca, pian piano Saki ci rivela il mondo per quello che è: un luogo spaventoso, in cui la minima variazione o il minimo errore potrebbero scatenare una tragedia di proporzioni inimmaginabili.

Consigliato a chi ama i racconti, le stilettate incisive, le frasi lapidarie, i mondi surreali e tutto ciò che non è convenzionale.

Valeria Martalò

Classe 1989, laureata in Filologia Classica, originaria di Bari, vive dal 2017 a Milano, dove lavora nel mondo dell'editoria e della comunicazione.

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