Lo scorso 30 gennaio l’autrice Patrizia Sabatini ha presentato il suo primo romanzo, raccontando della Mantova del 1936 e di un misterioso delitto.
Quando ci sono belle novità nel mondo dei libri ci fa sempre piacere e noi di CulturaMente ci fiondiamo per scoprire di cosa si tratta!

Come ha spiegato la Costanzo, questo nuovo romanzo fa parte della collana di narrativa contemporanea “I libri rossi” , e narra una storia a metà tra il poliziesco e lo storico. Infatti, come ha poi raccontato l’autrice prima di leggere alcuni passi tratti dalla sua storia, nel romanzo pare si intreccino bene sia cenni storici di fine anni ’30, tempo in cui è ambientata la vicenda, sia elementi tipici di quei libri gialli che tanto amiamo. Al centro di tutto, appunto, un delitto accaduto a Mantova nel 1936, quindi durante un periodo difficile per il nostro Paese, ovvero l’era fascista. Protagonista è il commissario Alvaro Santibene, personaggio che ha tutte la carte in regola per essere aggiunto alla lunga lista di commissari letterari che tutti ben conosciamo. Alvaro cercherà di risolvere il caso seguendo la sua indole, molto fuori dagli schemi di un’epoca che, come tutti sappiamo, seguivano un regime ben preciso a causa delle regole del fascismo.
Dai passi letti in sala e dalla forte passione che si percepisce dalle parole dell’autrice, “Due risini e un caffè” sembra avere le carte in regola per essere un bel giallo appassionante, nonchè un ritratto di un’epoca passata che ha segnato un capitolo importante della storia italiana. Non ci resta che acquistarlo e vedere se è davvero così!
Ilaria Scognamiglio