Le opere di Banksy in un volume approfondito: L’arte come rivoluzione

banksy milano

L’arte come rivoluzione è il libro che Maddalena Ricolfi ha pubblicato per Luni Editrice. Le opere di Banksy analizzate e studiate da un’esperta, che cerca di rispondere alle domande più scomode sull’artista: è puro marketing o c’è qualcosa di più?

Maddalena Ricolfi, classe 1993, è laureata in Economia e Gestione dei Beni Culturali e dello Spettacolo. Banksy: L’arte come rivoluzione è il suo primo libro. Si può definire una lunga inchiesta sulle opere di Banksy, l’artista più sfuggente del panorama mondiale. Citato persino da Pio XIII, il Papa irriverente di Sorrentino in The Young Pope, Banksy è il simbolo dell’“arte allo stato urbano” che sta modificando il volto delle nostre città.

Nel 2010 è stato perfino incluso da Time nella lista dei cento individui più influenti al mondo. Tra gli altri, in quell’elenco, c’erano Barack Obama, Bill Clinton, Steve Jobs e Lady Gaga. Forse contro la sua volontà, Banksy è ormai un artista di fama globale. Non si conosce con certezza la sua identità, eppure è uno dei creativi contemporanei più seguiti, persino da chi lo considera un puro fenomeno commerciale. Come può questo artista divisivo, questo “vandalo” imbrattatore di muri vedere il proprio lavoro esposto in un vero museo, a pochi metri dai capolavori “istituzionali” dei grandi maestri?

Perché Banksy piace così tanto?

E quello che vediamo di Banksy è arte o marketing, o entrambe le cose? Le domande del libro cercano una risposta non facile: l’autrice, cercando di trarne i riferimenti culturali essenziali, prova a dare una sua visione del fenomeno. Prima di tutto, come mostra bene Ricolfi, Banksy piace a tutti perché è comprensibile: non serve nulla di particolare per comprenderlo, ci si può avvicinare alla sua arte senza strumenti pregressi. Ed è anche per questo che la mostra di Milano sta avendo un successo enorme: ogni giorno file lunghissime di persone si recano al Mudec per vedere “A visual protest”.

Banksy è così. Colpisce senza preavviso, è diretto, ha un accesso immediato alla nostra sfera emotiva. Per essere capito e amato non richiede cultura né nozioni. Non richiede nemmeno un particolare gusto estetico.

Banksy però è un fenomeno troppo recente ed eccentrico perché tutte le nostre domande possano trovare risposta. L’autrice prova a ricostruire una sua biografia, partendo dai pochi indizi a disposizione. E traccia così un quadro abbastanza preciso di chi dovrebbe essere Banksy. Attraverso lo studio di diverse opere, nel libro si analizzano i diversi aspetti del lavoro di Banksy. I temi principali su cui si concentra l’artista sono la guerra, il consumismo, la popolarità, i social, il capitalismo. Molte delle sue opere vogliono provocare un piccolo choc nello spettatore, come quelle che mescolano personaggi Disney e scene di guerra. Pensiamo anche a Dismaland, il parco di divertimenti in cui tutti sono tristi e tutto è in rovina, aperto nel 2015 nel Regno Unito.

banksy opere

Nell’ultimo capitolo l’autrice analizza anche il significato di ciò che è avvenuto da Sotheby di recente, quando un’opera di Banksy è stata “fatta a pezzi” da un sistema inserito nella cornice dallo stesso autore. Doveva trattarsi di un gesto ribelle, che nelle intenzioni di Banksy voleva distruggere il valore dell’opera, ma ben presto la stessa tela è stata trasformata in performance e musealizzata. Non c’è via di scampo: ogni suo gesto ribelle viene immediatamente trasformato in una fonte di profitto. Sembra non esserci via d’uscita dal sistema…

Valeria Martalò

Classe 1989, laureata in Filologia Classica, originaria di Bari, vive dal 2017 a Milano, dove lavora nel mondo dell'editoria e della comunicazione.

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