Ogni giorno è un (altro) viaggio
Le misure di riferimento per una donna sono cambiate, da 90-60-90 a 55x40x20, le dimensioni standard del bagaglio a mano.
Martedì 6 giugno, Milano via Savona 50.
Si è tenuta la presentazione del libro “La felicità è a portata di trolley“, scritto da Marta Perego ed edito da De Agostini.
Marta è una giornalista che ha iniziato a viaggiare per lavoro circa dieci anni fa e da allora non ha mai smesso arrivando a fare una valigia a settimana. Come lei stessa ammette, è una di quelle persone che fa più colazioni in albergo che a casa. Nel corso degli anni ha curato e condotto rubriche e diversi programmi televisivi occupandosi principalmente di letteratura e cinema.
Nonostante la sua predisposizione verso il disordine (Marie Kondo “scansate”), è riuscita a interpretare in modo impeccabile tutto quello che ruota intorno, o meglio dentro, alla valigia e ai suoi significati più profondi.
Perché, in fondo, fare la valigia non è solo una serie di gesti meccanici.
“Guardiamo la nostra valigia ammassata e aperta e pensiamo a noi stesse. Che cosa racconta di noi quel groviglio di abiti?”
Partiamo con il dire cosa non è questo libro, ovvero non si tratta di un manuale che ti vuole insegnare come e cosa portare durante i tuoi viaggi. Troverai anche le esperienze dirette di Marta, alcuni consigli e cosa ha capito durante tutti questi anni. C’è però qualcosa in più e quel qualcosa è raccontato in un modo piacevole, a tratti profondo e a tratti divertente.
Sembra un po’ di conoscere Marta ascoltandola e leggendola tra le pagine. Capisci come è fatta, le sue passioni, il cinema, quello che le piace e le sue abitudini.
Durante la serata ha centrato molti di quei pensieri che anche a me capita di fare, come molto probabilmente capita a molte altre donne.
Non possiamo controllare tutto, più inseguiamo la perfezione e più siamo imperfetti
Fino a quando non siamo veramente arrivati a destinazione, abbiamo sempre la tendenza a voler controllare qualsiasi cosa e a cercare il più possibile di essere perfette. La nostra valigia, se fatta male, se trascurata o incasinata ci rappresenta mostrando la nostra inadeguatezza di fronte a certe situazione.
“Perché noi siamo sempre di fretta. Sempre sgangherate, sempre alla rincorsa di qualcosa. Appesantite da borse, borsette e tracolle. Da ricordi di altri pianti, di altri scivoloni, di altre trasferte sgangherate.”
Solo quando siamo arrivati in un posto riusciamo veramente a essere noi stessi, perché tanto non ci conosce nessuno. Possiamo liberarci delle nostre maschere e lasciare la perfezione a casa. Possiamo vivere meglio, rischiare di più, lanciarci a parlare lingue straniere con meno timore. Ce ne freghiamo delle brutte figure e apprezziamo le nuove situazioni che ci capitano.
Marta ha parlato del senso del “chissenefrega” e tutti noi dovremmo puntare a migliorare questo aspetto. Liberarci del rincorrere la perfezione a tutti i costi senza vivere con il freno a mano tirato.
“La valigia è il punto di incontro tra quello che eravamo e quello che saremo.”
Questo libro insegna molte cose. Non è un libro solo, ma se ne trovano almeno tre in uno. L’esperienza diretta di Marta e la riflessione legata al viaggio e alla valigia. Come anche dei piacevoli racconti e aneddoti legati al cinema, ad attori o scrittori che in qualche modo hanno avuto a che fare con i viaggi e i bagagli.
L’idea del libro è nata lo scorso anno con l’intento di accompagnare il viaggiatore durante tutte le fasi del suo viaggio.
“Ogni viaggio comporta un processo emotivo, perché ogni viaggio è un processo di scoperta, di mutamento, di abbandono di uno status e acquisizione di un altro.”
Per chi si aspetta da questo libro dei consigli pratici per riuscire a gestire meglio la preparazione del viaggio e quindi a sentirsi meglio, eccone alcuni raccontati dall’autrice stessa:
- arrotolare i vestiti
- mettere i capi più delicati in buste da inserire per ultime
- mettere i capi più pesanti in fondo
- prima di riempire la valigia, fare gli abbinamenti
- preferire vestiti interi invece degli abbinamenti spezzati
- prima di riempire la valigia, fare un’ulteriore selezione
- togliere, togliere, togliere
- arrivati a destinazione, disfare subito la valigia
Uno dei consigli migliori dati, è quello di partire con la valigia semivuota per riempirla in seguito con i vestiti comprati sul posto. Non tanto per praticità, ma per vivere meglio l’esperienza. Diventare così parte di quello che verrà e avere lo stato mentale adatto a vivere nuove esperienze.
Una delle difficoltà maggiori che abbiamo e che molto probabilmente è legata all’ansia del controllo, è l’incapacità di accogliere quello che ci capita.
Come possiamo migliorarci ogni giorno
Con lo scopo di migliorarsi ogni giorno, dovremmo imparare a gestire meglio i viaggi. Imparare a portare sempre meno cose. Più riusciamo a essere leggere e più avremo spazio per arricchirci di nuove esperienze. L’intento è quello di riportare a casa, nella quotidianità, la sensazione di essere sempre in viaggio. Come dice il libro stesso: “Ogni giorno è un (altro) viaggio”.
Marta è una persona molto interessante, in pochissimo tempo ha raccontato aneddoti ed episodi davvero divertenti e particolari.
Ha un modo molto chiaro e semplice di descrivere le persone, è come averle davanti ed è proprio piacevole ascoltarla.
Questo libro è proprio un percorso, ti permette di viaggiare di pagina in pagina attraverso consigli, storie e riflessioni.
Il viaggio ti permette di trovare dentro di te risorse inaspettate e come dice l’autrice: “La valigia è lo spazio che contiene sogni e proiezioni, realtà e immaginazione”.