Nato dall’immaginazione di un giovane autore emergente che ha già appassionato i suoi lettori, Le Terre di Selnawar – Il Viaggio ci introduce in una nuova appassionante avventura tra divinità, elfi, nani e uomini che combattono per un mondo migliore.
Per la sua opera prima, Simone Caporale sceglie di cimentarsi in un fantasy, che per alcuni versi ricorda un po’ lo stile dell’amato Tolkien, che con Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli ha segnato un’intera generazione di amanti del genere. Ma, in questo caso, nonostante ci siano nani, elfi e uomini nello stesso mondo proprio come nella Terra di Mezzo, Le Terre di Selnawar – Il Viaggio, edito da Casa Editrice Kimerik, è l’inizio di una trilogia che racconta del crepuscolo degli dei e della cultura politeistica.
Infatti, la storia parte da sette divinità, sette fratelli e sorelle che si contendono il potere sul mondo, appunto abitato da creature divine, elfi, nani e uomini. Uno di questi fratelli decide di donare il libero arbitrio all’uomo, nonostante una delle sorelle non sia d’accordo. La vendetta e il risentimento si impadroniscono di lei, fino a portarla a dar vita ai Drusgand, una razza di esseri a lei devoti che userà per schiavizzare gli uomini. Così le terre di Selnawar vengono colpite da un periodo di guerra che sembra non finire. Secoli dopo, un giovane e nobile sacerdote guerriero, un’elfa e un vecchio e inacidito maestro d’armi, decidono di partire per un viaggio alla scoperta di ciò che ancora non conoscono, ma il male è pronto a tornare mettendoli a dura prova.
Simone Caporale, nonostante sia alla sua prima prova da scrittore, descrive con minuzia e precisione questo nuovo mondo da lui creato, dando ad ogni suo personaggio una precisa caratterizzazione, permettendo al lettore di entrare subito in sintonia con il nuovo universo che sta per scoprire. Cominciando dal prologo, in cui l’autore decide di raccontare i fatti che hanno portato alla creazione del mondo e ai motivi della guerra che ha dilaniato Selnawar, si passa poi alla narrazione vera e propria in cui i personaggi si muovono dinamici, evolvendosi man mano che il racconto va avanti fluido e scorrevole. Una caratteristica questa che non va trascurata, in quanto in una sere fantasy piena di elementi come questa è uno degli elementi più importanti, che permettono all’opera di distinguersi dalle altre.
Un’altra delle cose belle che colpisce in questo libro, è la facilità con cui chi legge riesce a immaginare il mondo di cui sta leggendo, grazie a questa cura dei particolari che Caporale ha per tutta la durata del romanzo, soprattutto dei luoghi in cui i nostri tre personaggi principali, Ulfgar, Niatary e Esthalion si ritrovano, come ad esempio in questo passaggio :
“La fortezza in rovina si presentò a loro in tutta la sua gloriosa devastazione, le alte guglie erano franate in più punti, Ulfgar pregava con fervore mentre Niatary studiava il suo libro di incantesimi ed Esthalion preparava le sue armi”
Una bella lettura che permette ai fan del genere di esplorare un nuovo mondo, composto da creature meravigliose e malavagie, una nuova avventura piena di magia, sicuramente da seguire nei prossimi due capitoli.
Ilaria Scognamiglio