Uno degli scandali letterari più famosi di sempre. Un libro censurato per decenni. Uno spunto per riflettere su oscenità e censura.
Nel 1928 D. H. Lawrence decise di pubblicare L’amante di Lady Chatterley. Lo fece pubblicare in Italia (in inglese, naturalmente) per evitare la censura. Fu tutto inutile: già nel 1929 il romanzo era stato dichiarato osceno negli Stati Uniti. Il peggio, però, doveva ancora venire.
La storia è sostanzialmente la seguente. Connie Chatterley, moglie frustrata di un invalido di guerra, intraprende una relazione adulterina con il guardiacaccia di casa, Oliver Mellors. L’uomo, dietro a un aspetto rude e burbero, nasconde un carattere forte e indipendente che fa innamorare Lady Chatterley. La loro relazione continua e numerose sono le descrizioni molto esplicite dei loro rapporti sessuali. Alla fine, Connie, incinta del figlio di Oliver, medita di lasciare il marito per fuggire con l’amante.
Storia di un’infaticabile censura.
La censura che il romanzo scatenò fu infaticabile. Dibattiti pubblici e articoli di giornale infuriavano. Le valigie dei viaggiatori dall’Europa venivano ispezionate alla ricerca di copie del libro da confiscare. A Philadelphia ci fu una sortita in una libreria volta a confiscare il libro (insieme a Fanny Hill e The Perfumed Garden). Tutto ciò fece sì che del libro circolarono solo versioni censurate per un lungo arco di tempo.
La versione della Grove Press, però, era l’unica non censurata e per questo fu processata. Nel 1959 il direttore delle poste Christenberry volle bandire il romanzo e ne nacque una diatriba legale. In base all’Obscene Publications Act del 1959 un libro “osceno” poteva essere pubblicato solo se dimostrava meriti letterari. Negli atti del processo si legge, l’accusa sostiene: “L’Amante di Lady Chatterley ha presentato atti proibiti nei loro dettagli proibiti, e li ha descritti in un linguaggio probito”. Il giudice del processo, però, emise una sentenza clamorosa che assolse il libro. Dichiarò che in quel momento storico il romanzo non eccede i limiti esterni di tolleranza che la comunità nel suo insieme concede allo scrivere di sesso e relazioni sessuali.
In Inghilterra, la Penguin Books annunciò nel 1960 di voler pubblicare il romanzo nella versione non censurata. Nel processo che le fu intentato, alla fine, la casa editrice fu assolta. La seconda edizione della Penguin fu dedicata ai 12 giurati che difesero il libro in tribunale. Casi simili scoppiarono in Nuova Zelanda, Giappone, India. In Italia il romanzo fu pubblicato nel 1945 e si evitò la censura tramite una traduzione non fedele che edulcorava il contenuto. Parole come fuck, cock, cunt vennero tradotte rispettivamente con bacio, coda, musa.
Personalmente, penso che la censura non aiuti nessuno; e che ferisca molti. (…) Il censore imbecille non odia nient’altro che la consapevolezza umana, viva e in crescita. È la nostra consapevolezza, in sviluppo e in crescita, che lui minaccia. [Lawrence in una lettera]
Negli anni ’60, dunque, il libro riconquistò la sua forma originale. A quel punto si diffuse e conobbe anche adattamenti cinematografici e televisivi. Oggi, il giudizio del giudice che ha assolto il romanzo ci può sembrare molto ragionevole. Se quello che il romanzo descrive è accettabile per la società del tempo, perché bandirlo? Ma si può e si deve andare anche oltre. È proprio tramite lo scandalo nella letteratura e nelle arti che si portano avanti importanti battaglie. È grazie a molti artisti che l’osceno smette di diventare osceno e si ottiene un progresso nella società civile.
Non bisogna dimenticare, poi, che il romanzo ha molti altri significati. L’aspetto erotico e sessuale, naturalmente, è quello che ha catalizzato attenzioni e critiche. L’Amante di Lady Chatterley, però, è anche il ritratto di una società. È la storia di una voce che si ribella a una straniante vita infelice e alla società circostante. È un romanzo che parla di classi sociali, come tanti romanzi inglesi. Insomma, è un romanzo complesso la cui componente erotica, sì, è molto presente, ma non per questo degna di censura.
Obscenity only comes in when the mind despises and fears the body, and the body hates and resists the mind. (Lady Chatterlely’s Lover).
L’oscenità subentra solo quando la mente disprezza e teme il corpo, e il corpo odia e fa resistenza contro la mente.
Davide Massimo