Un vecchio scritto che vive di vita nuova.
La Nave di Teseo ha appena ripubblicato uno scritto del poliedrico intellettuale italiano Umberto Eco. Il saggio era originariamente un discorso tenuto il 25 aprile 1995 in un’università americana per celebrare un anniversario della liberazione.
Apparve come Eternal Fascism su The New York Review of Books e fu pubblicato in italia come Totalitarismo fuzzy e Ur-Fascismo e poi come Il fascismo eterno all’interno di Cinque scritti morali. Le modifiche sono solo lievi. Il contesto originale del discorso è il clima creatosi negli USA in seguito all’attentato di Oklahoma City e la preoccupazione dell’opinione pubblica per organizzazioni militari di estrema destra. Tuttavia, nell’Europa del 2018, le parole di Eco si dimostrano molto attuali.
Un altro fantasma si aggira per l’Europa?
Il saggio si apre con dei ricordi personali di Eco sulla fine della seconda guerra mondiale e con delle riflessioni sul ruolo della Resistenza e della sua memoria in Italia. La memoria è fondamentale per evitare il ripetersi di esperienze tragiche. Molti converranno, però, che è difficile che la storia si ripeta nello stesso identico modo:
[dt_quote type=”pullquote” layout=”right” font_size=”big” animation=”none” size=”1″]Se pensiamo ancora ai governi totalitari che dominarono l’Europa prima della seconda guerra mondiale, possiamo dire con tranquillità che sarebbe difficile vederli ritornare nella stessa forma in circostanze storiche diverse.[/dt_quote]
Eppure, c’è il rischio che il fascismo ritorni e si manifesti sotto altre forme:
[dt_quote type=”pullquote” layout=”right” font_size=”big” animation=”none” size=”1″]”Tuttavia, anche se i regimi politici possono venire rovesciati, e le ideologie criticate e delegittimate, dietro un regime e la sua ideologia c’è sempre un modo di pensare e di sentire, una serie di abitudini culturali, una nebulosa di istinti oscuri e di insondabili pulsioni. C’è dunque ancora un altro fantasma che si aggira per l’Europa (per non parlare di altre parti del mondo)?[/dt_quote]
Cos’è l’Ur-Fascismo o Fascismo eterno.
Il corpo principale del discorso poi consiste nel fare chiarezza su quella serie di caratteristiche e tendenze che secondo l’autore costituiscono l’“Ur-Fascismo”, o il “fascismo eterno”. Vengono elencate 14 di queste caratteristiche, fra cui spiccano: culto della tradizione, culto dell’azione per l’azione, il rifiuto delle critiche (il disaccordo è tradimento), la paura della differenza, l’ossessione del complotto (e conseguente xenofobia). Non solo, ma anche il rifiuto del pacifismo, visto come collusione col nemico (e la convinzione che la vita sia una guerra permanente), il disprezzo per i deboli, il populismo.
Un monito attualissimo.
Al lettore del 2018, queste parole suoneranno attualissime, di fronte a nuovi picchi di nazionalismi e xenofobia. È facile constatare come l’esperienza del nazismo e del fascismo non possano ripetersi identiche oggi. Bisogna però guardarsi dalle nuove forme in cui si manifesta l’”Ur-Fascismo”. Ed Eco esprime alla perfezione questo monito in chiusura:
[dt_quote type=”pullquote” layout=”right” font_size=”big” animation=”none” size=”1″]Dobbiamo stare attenti che il senso di queste parole non si dimentichi ancora. L’Ur-Fascismo è ancora intorno a noi, talvolta in abiti civili. Sarebbe così confortevole, per noi, se qualcuno si affacciasse sulla scena del mondo e dicesse: “Voglio riaprire Auschwitz, voglio che le camicie nere sfilino ancora in parata sulle piazze italiane!” Ahimè, la vita non è così facile. L’Ur-Fascismo può ancora tornare sotto le spoglie più innocenti. Il nostro dovere è di smascherarlo e di puntare l’indice su ognuna delle sue nuove forme – ogni giorno, in ogni parte del mondo.Do ancora la parola a Roosevelt: “Oso dire che se la democrazia americana cessasse di progredire come una forza viva, cercando giorno e notte con mezzi pacifici, di migliorare le condizioni dei nostri cittadini, la forza del fascismo crescerà nel nostro paese” (4 novembre 1938). Libertà e liberazione sono un compito che non finisce mai. Che sia questo il nostro motto: “Non dimenticate.”[/dt_quote]
Davide Massimo