Un romanzo che, partendo dal nostro presente, getta la luce sul passato, sulla fine della più potente dinastia di sempre, sollevando il lembo del mistero.
Due donne, due destini diversi. Due vicende personali separate da cento anni di storia, di progresso, di vita, ma unite, inesorabilmente, da un unico uomo. Da una parte Tat’jana Nikolaevna Romanova, seconda genita dell’ultimo zar di Russia Nicola II, dall’altra Kitty Fisher, una giovane donna che scopre il tradimento del marito leggendo dei messaggi sul telefonino. In mezzo Dimitri Jakovlevic, ufficiale zarista e in seguito scrittore per necessità e, forse, per amore.
È questa, in estrema sintesi, l’avvincente trama del romanzo La moglie segreta della scrittrice inglese Gill Paul, edito in Italia da Netwon Compton.
Romanzo storico e al tempo stesso odierno, La moglie segreta è un affascinante ping pong fra la grande storia, minuziosamente raccontata dalla Paul e il vivere quotidiano dei nostri giorni. Un alternarsi di emozioni divise solo dall’inesorabile trascorrere del tempo.
Cosa lega la bellissima Tatiana Romanov al giovane soldato Dimitri Jakovlevic? Cosa è realmente accaduto nella Casa di Ipat’ev la notte fra il 16 e il 17 luglio 1918?
È possibile che qualcuno sia salvato dal massacro ordito dai bolscevichi? Quale sottile filo unisce il dramma dei Romanov alla vita di una giovane donna inglese? Per scoprirlo basterà semplicemente leggere La moglie segreta.
La Paul, in questo suo ultimo romanzo, trasmette le atmosfere dei giorni che sconvolsero il mondo. Dalle orride trincee seminate di morte ai cristali lucenti dei palazzi zaristi, attraverso gli occhi, le parole, le passioni di protagonisti minori. Due ragazzi chiamati a recitare, per il solo ruolo attribuitogli dal caso, improvvisamente sul palcoscenico della storia, ma anche l’ambizione di ricominciare di una giovane donna tradita.
Le vicende della famiglia Romanov hanno negli anni stimolato la fervida fantasia di diversi scrittori, a partire dal sofisticato e poco noto Lo Zar non è morto, scritto nel 1929 dal Gruppo dei Dieci, un esperimento di scrittura collettiva, oggi piuttoasto di moda, si pensi solo a Wu MIng, che vide impegnati importanti uomini di lettere fra cui il futurista Tommaso Marinetti e recentemente rieditato da Sironi.
Ora è la volta di Gill Paul che, utilizzando gli ingredienti della grande storia ma anche quelli della cronaca di tutti i giorni, ha costruito un romanzo in modo intelligente e accattivante, che avvicina il lettore ad avvenimenti solo in parte noti, instillandogli il desiderio di conoscere, di approfondire, l’intimo obiettivo di ogni romanzo storico.
Ciò che colpisce nel libro pubblicato in Italia dalla Newton Compton è la capacità dell’autrice di districarsi abilmente fra registri narrativi diversi, senza eccedere in esagerazioni o in smancerie da narrativa rosa.
La moglie segreta è uno di quei romanzi che piace leggere e ancor di più che dispiace terminare, perché è credibile nella sua parte verosimile e godibilissimo in quella romanzesca. D’altra parte la Paul, prima di mettere mano a questo romanzo, si è informata moltissimo sulla vicenda dei Romanov, scandagliando, in particolare, quella di Tatiana, attraverso la lettura di saggi, diari, articoli di giornale, documentari televisivi, un percorso informativo accuratamente descritto nella nota finale del libro.
Un romanzo che, per come è scritto, con straordinari tempi cinematografici, potrebbe facilmente trasformarsi in un film di successo, portando sul grande schermo una bella storia che, al netto di tutte le diavolerie della critica, è la base fondamentale della letteratura, che dovrebbe essere, innanzitutto, evasione.
Maurizio Carvigno