La quarantenne Josie decide di lasciarsi tutto alle spalle e partire per l’Alaska, l’ultima grande frontiera americana. Con lei solo i suoi figli piccoli, in un viaggio alla scoperta dei propri limiti.
Lasciarsi la propria vita alle spalle, prendersi una pausa, ricominciare da capo: il nuovo libro di Dave Eggers, Eroi della frontiera, ci racconta questo, la storia di una fuga. La protagonista è una quarantenne single, Josie, che schiacciata dalla quotidianità e immersa in diversi guai, decide di abbandonare tutto e di fare un viaggio in Alaska. Non lo fa da sola, porta con sé porta i suoi figli, perché può lasciarsi alle spalle tutto, ma loro proprio no.
I bambini rappresentano le due anime che anche lei sente di avere dentro di sé: il riflessivo e solido Paul, di appena otto anni, e la ribelle Ana, di cinque. Quando lascia la piccola città dell’Ohio in cui vive, all’improvviso, affittando un camper decrepito, non ha dubbi su dove vuole andare: sceglie l’Alaska, il luogo più estremo d’America, dove crede di potersi lasciare alle spalle anche le convenzioni che hanno governato la sua vita fino a quel momento.
“A ben vedere i familiari di Josie erano così. Venivano dal nulla. Questo significa essere americani, e un vero americano è un vero e proprio spazio vuoto. Perciò, a conti fatti, Josie era una vera grande americana”
Troverà invece un luogo che di fatto è America in tutto e per tutto, con i suoi megastore, le invasioni di turisti, i prezzi alle stelle. Quella che immagina sia una terra di frontiera, alla fine non lo è, nonostante Josie cerchi disperatamente di isolarsi da tutto il resto del mondo. Da turista molto poco esperta alle prese in maniera goffa con la vita da campeggiatrice, riesce a superare i propri limiti e ad affrontare gli spazi solitari dell’Alaska. Vuole stare solo con i suoi figli, ha bisogno di riscoprire di nuovo le sue certezze, in primis quella di essere una buona madre.
Riesce a entrare in contatto con Ana e Paul, una capacità che aveva perso da tempo, e impara a guardarli con occhi diversi. Si rende conto che sono persone “coraggiose e pure”, proprio quelle che cercava negli abitanti dell’Alaska, quando aveva deciso di partire. Guadagna così il rispetto dei bambini, nonostante l’insensatezza di alcuni suoi gesti. Nel suo viaggio li espone a tanti pericoli; a volte Josie fa anche un po’ arrabbiare mentre scorre la lettura, perchè verrebbe voglia di fermarla, di metterla in guardia.
Ma lei non si può fermare, perchè sta cercando di riscoprire sé stessa e lo fa ripartendo proprio dal suo essere madre. Educare in fondo significa anche infondere coraggio, insegnare ai figli a fare i conti con quello che si è. E qui sta anche la critica alla nostra società, alla mancanza di spazio per la nostra interiorità.
Ecco perchè alla fine questa famiglia di tre persone, diverse ma unite in maniera indissolubile, si merita l’appellativo di “er
oi“. Perché l’eroe è una persona che supera i propri limiti con la forza del coraggio e questo fanno Josie e i suoi figli. Vanno incontro alla frontiera, al limite estremo, lo superano, lo dominano. E la frontiera non la troveranno mai, perché non esiste.
Dave Eggers è un grande scrittore, secondo alcuni sarà lui che un giorno produrrà il famigerato Grande Romanzo Americano. Sicuramente “Eroi della frontiera” non può essere considerato una pietra miliare della letteratura americana, ma Dave Eggers resta uno scrittore eccellente, che ha la capacità di raccontare una storia, farci affezionare a un personaggio e soprattutto scrivere un libro che ha diversi livelli di lettura. Quest
o libro può essere il racconto di un’avventura, ma può anche essere letto come una denuncia sull’America di oggi, la storia di una ricerca di un’autenticità andata persa. Forse non per sempre, però.
Silvia Gambi
[…] ho letto “Eroi della Frontiera” di Dave Eggers (che tra l’altro ho recensito qui per Culturalmente). Ed ecco Josie, anche lei 40 enne e anche lei in fuga da una vita che aveva preso […]