Vi raccontiamo di una storia triste, brutale, che affronta le ingiustizie della vita.
E’ quella scritta dall’autrice Sonia Paolini in Beethoven’s Silence – Io sono Irina e sono Elise, edito da Lettere Animate, un romanzo colmo di sentimenti contrastanti tra loro, che permettono di capire i dolori e le inquietudini di due protagonisti, completamente opposti ma con qualcosa in comune.
Sentiva che mai avrebbe vissuto la vita dei suoi coetanei, e che, anche laddove in alcuni momenti si illudeva di viverla, era solo una finzione, dentro di sé sapeva che niente del suo passato poteva essere cancellato. Pensò che anche Philippe soffriva, chissà per cosa, ma soffriva e anche molto. Era un direttore d’orchestra, una professione importante, eppure la sua sofferenza gli aveva impedito di continuare la propria carriera. Pensò alla bella casa dove dal giorno precedente viveva, una casa da far invidia a chiunque e che, invece, ospitava due anime perse e sconfortate. Che singolare destino.
Sonia Paolini |
Come errando si può pensare, Beethoven’s Silence non è una storia d’amore, bensì un racconto sulla fragilità dell’animo umano, che affronta in modo realistico e incisivo il tema della violenza sulle donne e di tutte le terribili conseguenze che da essa derivano. Sonia Paolini fa questo tramite una scrittura semplice, grazie alla quale risaltano i mille sentimenti rappresentati all’interno di queste pagine. I personaggi sono rappresentati in tutte le loro sfaccettature, senza divisioni tra bene e male, anzi ognuno di loro ha difetti e pregi, proprio come ognuno di noi. I due protagonisti si coalizzano in cerca di riscatto, dimostrando che anche quando il destino ci mette alla prova in modo brutale si può rinascere, con forza di volontà, condividendo le proprie sofferenze e cercando di vincere le paure e i timori.
Ilaria Scognamiglio