Andrea Mauri e MickeyMouse in chat contro l’omofobia

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Siamo nel 2017 eppure il tema dell’omosessualità è ancora un tabù per molti.

Andrea Mauri ce lo ricorda con il suo MickeyMouse03 (AlterEgo Edizioni), libro in cui per l’appunto il tema centrale è proprio l’attrazione verso lo stesso sesso.

Apro e chiudo una piccola parentesi: non è facile giudicare un libro che tratta questo argomento. È difficile dividere il contenitore dal contenuto e soprattutto è facile essere fraintesi. Il libro è scritto molto bene, Andrea Mauri riesce a ricreare immagini vivide di molte situazioni da lui descritte. Inoltre il tema delle chat online (tema che credevo fosse centrale e che invece ha lasciato presto spazio ad una storia d’amore tribolata) risulta essere davvero interessante e affrontato con la giusta dose di veridicità.

I capitoli delle chattate del protagonista Michele, nickname: MickeyMouse03, si alternano a pagine più descrittive in cui l’uomo incontra prima i suoi papabili amanti ad altre che descrivono il degrado morale della famiglia in cui lui è cresciuto.
Genitori che non accettano l’omosessualità di un figlio; un fratello, Sergio, che è antagonista principale della vicenda e che riversa contro Michele tutto il suo odio verso i suoi diversi gusti sessuali.Andrea Mauri

Un libro però che per alcuni versi sembra far fatica ad uscire fuori da alcuni cliché.

La storia infatti, almeno nei primi capitoli, non sembra portare nulla di nuovo al lettore. Un ragazzo gay il cui più grande problema è la difficoltà della famiglia ad accettare il suo status. C’è anche un fratello omofobo (palestrato, bello e rimorchione) e dulcis in fundo: padre Francesco.

Ebbene sì, l’uomo di cui Michele si innamora è un prete omosessuale. I due entrano in contatto inizialmente nella chat d’incontri e poi nella vita reale. Dopo non troppo tempo sono già preda degli istinti sessuali che sembrano essere preponderanti nella vita del protagonista. Michele infatti, dietro l’aria di ragazzo timido con le orecchie a sventola (sorcio, il soprannome affibiatogli dai famigliari), sembra essere un vero e proprio amante del sesso come pratica ricreativa. Così nel corso della storia escono fuori rivelazioni giovanili come la cotta per suo cugino e soprattutto per lo stesso Sergio.

Tutti i personaggi del libro sono in gabbia.

Andrea Mauri è molto bravo nel descrivere le sensazioni provate dal protagonista. I pensieri a volte sono sovrapposti l’uno con l’altro e proprio questo fattore dona un clima claustrofobico.
Ognuno di loro infatti è prigioniero di se stesso. Perfino la mamma dei due fratelli, costretta ad osservare impassibile la sua famiglia sbriciolarsi sotto i colpi della sua stessa indifferenza. La cecità di questa donna è disarmante. Il suo non voler accettare il corso delle cose, l’ovvietà di alcune situazioni e soprattutto il bene personale di un figlio. Bene che dovrebbe essere sempre al primo posto ma che spesso è solo successivo al proprio e alle apparenze.

Il libro riceve dallo scrittore una spolveratina di hard-boiled.

Rimanendo però su questo stile  per un solo capitolo, quello dove tutta l’ira omofoba di Sergio si riversa sui due amanti. Michele e Francesco non riescono, per ovvi motivi, a creare un rapporto stabile. La sudditanza di Michele nei confronti del fratello è ingombrante. Sergio infatti ricopre un ruolo duplice. Fin da bambino il protagonista sperava di poter costruire un rapporto con lui, senza però mai riuscire a trovare un modo per farlo. Troppo ottuso Sergio, troppo pieno delle sue certezze. Tutte quelle certezze “etero” che spesso siamo costretti a subire. Uso il plurale perché l’ignoranza tocca tutti, anche se il più delle volte ci giriamo facendo finta di nulla.
Michele sarà allo stesso tempo fratello ribelle ma anche eccessivamente buonista e accondiscendente. Tutto cambierà dopo che la sua vita privata sarà messa in bella mostra durante una cena di famiglia.

Andrea Mauri
Andrea Mauri

Anche per Francesco le cose non vanno meglio.

La vita da prete in tal senso è un ostacolo difficile da superare nonostante le libertà sessuali che spesso si concede. Possiamo solo immaginare come si possa sentire un messaggero di Dio in una situazione del genere.
Una lotta intestina tra la scelta di seguire il Signore e il proprio appetito sessuale. Un tema che ad oggi non ha ancora trovato risposta quello del ruolo “casto” dei preti del Vaticano. Nel suo libro Andre Mauri apre una piccola finestra su questo impervio terreno. Non sarebbe bastato un libro intero ovviamente ma non essendo questo il manoscritto adatto, lo scrittore riesce comunque nell’intento di mettere una pulce nell’orecchio del lettore.

MickeyMouse03 è una lettura che probabilmente pone Andrea Mauri nel mezzo di due categorie.

Da un lato quella di chi vuole accendere una luce su un argomento che purtroppo ancora oggi necessita di fari puntanti, nonostante io ancora non riesca a capacitarmi del fatto che qualcuno debba giustificare il proprio orientamento sessuale; dall’altro quella di chi, secondo me, spesso nel tentativo di fare quanto sopra, rischia di non riuscire nell’intento ma anzi, a tratti sembra quasi cadere in una serie di situazioni che lo fanno apparire come chi finisce inesorabilmente col piangersi addosso.

 

Emiliano Gambelli

 

Cantautore e scrittore per passione, "non" poeta per mia stessa ammissione, sognatore e poi sì, ho anche un lavoro vero.

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