Un romanzo sperimentale dai toni forti e allucinogeni.
Francia, 1959. Lo scrittore beat americano William S. Burroughs pubblica il romanzo sperimentale Pasto Nudo. In America sarebbe uscito solo nel 1962 per i tipi dell’audace casa editrice Grove Press. Sia prima che dopo la pubblicazione in America, il libro fece scalpore e fu bandito e processato. Ripercorriamone la storia.
Nonostante si presenti come un romanzo, Pasto Nudo non ha una trama lineare. È piuttosto un montaggio di scene oniriche, surreali, fantasmagoriche. Uso e abuso di droghe si mescolano a cannibalismo e rapporti sessuali di varia natura.
Uno scrittore può scrivere soltanto di una cosa: di quello che c’è davanti ai suoi sensi al momento di scrivere…Sono uno strumento di registrazione…Non presumo di imporre una “storia”, una “trama”, una “continuità”… Finché riesco a registrare direttamente certe aree del processo psichico posso avere funzioni limitate…Il mio vero obiettivo non è quello di intrattenere. (Pasto Nudo)
L’introduzione è il racconto della dipendenza da oppio e oppiacei in cui Burroughs ha vissuto per anni. Lo stile cerca di riprodurre l’effetto di droghe e allucinogeni. La sezione centrale del romanzo, poi, è la storia di William Lee, un tossicodipendente. William vaga per diverse città e paesi sperimentando droghe e rapporti sessuali senza confini. L’appendice, infine, è una sorta di guida di Burroughs ai vari tipi di droghe per i più inesperti.
Un pasto indigesto per critici e censori.
Tra la pubblicazione in Francia (1959) e quella in America (1962) erano già iniziati i problemi. Appellandosi al Tariff Act del 1930 venivano sequestrate copie del libro con l’accusa di oscenità. Dopo il 1962 il romanzo subì due processi. Il primo si risolse velocemente. Il secondo fu più tormentato e fu l’ultimo processo per oscenità di un romanzo in America.

Come in altre occasioni, la corte chiamò degli esperti letterari (fra cui Allen Ginsberg), insieme a psichiatri e accademici, per appurare gli eventuali meriti letterari che scagionassero il romanzo. Nonostante il pronunciamento positivo dei testimoni, il giudice dichiarò che l’autore del romanzo doveva essere un malato di mente. Per il giudice, il libro era osceno, indecente e impuro… e nel suo insieme… prevalentemente scurrile, pornografia spinta e completamente privo di una redentrice importanza sociale.
Non ci si arrese e si portò il caso alla Corte Suprema del Massachussets. Diversi articoli su riviste letterarie difesero il romanzo asserendone il valore sociale. Fu grazie a queste pressioni che, nel 1966, il romanzo fu dichiarato non osceno.
Ingredienti e ricetta di questo Pasto Nudo.
È l’autore stesso a darci la chiave di lettura di Pasto Nudo. Lo definisce un attimo congelato, quando ognuno vede cosa realmente c’è sulla punta della forchetta. Nella poetica di Burroughs, è fondamentale la registrazione onesta ed esplicita delle esperienze di vita, nel suo caso specifico fortemente condizionate dall’abuso di droghe. Bisogna dunque riconoscere nell’opera una sconvolgente onestà, nonché una struttura letteraria audace. Ad oggi, si può ben dire che Pasto Nudo rimane uno dei romanzi più emblematici sia della letteratura beat che della storia della censura letteraria del secolo scorso.
You know, they ask me if I were on a desert island and I knew nobody would ever see what I wrote, would I go on writing. My answer is most emphatically yes. I would go on writing for company. Because I’m creating an imaginary — it’s always imaginary — world in which I would like to live. (William Burroughs)
Sapete, mi domandano se, stando io su un’isola deserta e sapendo che nessuno vedrà mai cosa scrivo, continuerei a scrivere. La mia risposta è assolutamente sì. Continuerei a scrivere per compagnia. Perché sto creando un mondo immaginario – è sempre immaginario – in cui mi piacerebbe vivere. (William Burroughs).
Davide Massimo