La poesia manifesto di una generazione che ha scatenato indignazione e scandalo.
Era il 1955 quando Urlo (Howl) fu letto per la prima volta a San Francisco. La poesia segnò una svolta nella storia della poesia contemporanea. A comporla e a recitarla fu Allen Ginsberg (1926-1997), celebre poeta della Beat Generation. Il componimento fu pubblicato nel 1956 insieme ad altri 10 (Howl and Other Poems). L’anno successivo si scatenò il processo per oscenità che attirò le attenzioni dell’America.
La poesia è dedicata a Carl Solomon, scrittore amico di Ginsberg, e omaggia diversi scrittori Beat (Jack Kerouac, William Burroughs, Neal Cassady). Il poeta William Carlos Williams ha definito Urlo come Un urlo di sconfitta. Il poema, in effetti, consiste in un lungo lamento contro la società contemporanea e i suoi tabù di varia natura.
Ho visto le menti migliori della mia generazione distrutte dalla pazzia, affamate nude isteriche
Trascinarsi per strade di negri all’alba in cerca di droga rabbiosa,
Hipsters dal capo d’angelo ardenti per l’antico contatto celeste con la dinamo stellata nel macchinario della notte,
che in miseria e stracci e occhi infossati stavano su partiti a fumare nel buio soprannaturale di soffitte ad acqua fredda fluttuando sulle cime della città contemplando jazz (…)
[Incipit di “Urlo”]
Prosegue poi con numerosi riferimenti all’uso di droghe, a fantasie sessuali dell’autore, a immagini di defecazione. Viene menzionato anche Neal Cassady, il grande amore non corrisposto di Ginsberg, detto
Cocksman and Adonis of Denver. Il poema nel complesso è densissimo e rappresenta un concentrato di dolore e denuncia, con toni esaltati e fantasie psichedeliche.
Lo scandalo e il processo.
Lawrence Ferlinghetti, titolare di City Lights Bookstore, promosse la pubblicazione di Howl and Other Poems. Nonostante egli avesse cercato di tutelarsi legalmente prima della pubblicazione, incontrò comunque problemi legali e fu anche arrestato a San Francisco.
Il caso passò al tribunale e degli esperti letterari furono chiamati per discutere l’importanza sociale del libro. Gli esperti riconobbero che l’opera scagliava una serie di accuse ideologiche contro la società americana, (che intendevano come una cosa inaccettabile). Criticavano inoltre il linguaggio inutilmente volgare. Il giudice, però, basandosi su dei precedenti, decise che il libro non poteva essere ritenuto osceno se aveva una importanza sociale. Inoltre, anche se il linguaggio era molto volgare, le libertà costituzionali di parola e di stampa lo tutelavano.

Oggi la forza dirompente della Beat Generation ci sembra innegabile. Ebbene, Urlo è considerato da alcuni proprio un manifesto di quel movimento. Oltre a tenere a mente la via turbolenta di Ginsberg, che si riflette pienamente nei suoi versi, bisogna soffermarsi sul profondo valore di critica sociale che anima Urlo. Questa critica, in fin dei conti, è stata riconosciuta proprio dai censori e fu anzi il motivo principale della censura. Dunque, lo stesso motivo che portò alla censura di Urlo è il motivo per cui oggi possiamo apprezzarlo in tutta la sua potenza espressiva.
“America I’ve given you all and now I’m nothing”. (Allen Ginsberg, “America”).
“America, ti ho dato tutto e ora io non sono nulla”.
Davide Massimo
Molto interessante.