Si è tenuta presso il Centro Esposizioni di Lugano, dal 19 al 22 settembre scorsi, la quarta edizione di WopArt, fiera internazionale dedicata alle opere d’arte su carta.
Un evento che, nato nel 2016 per iniziativa di Paolo Manazza, si è conquistato in appena tre anni un ruolo di primo piano nel panorama delle fiere artistiche svizzere e non solo, attraendo galleristi e professionisti del settore da tutto il mondo. wopart
Quest’edizione si è presentata al pubblico in una veste nuova e accresciuta che, accanto alla parte espositiva vera e propria, su uno spazio quest’anno di 7000 mq, ha incluso anche mostre ed esposizioni collaterali, talk, incontri con artisti, collezionisti e operatori del mercato dell’arte, e ancora dibattiti e laboratori destinati ai più piccoli.
Un viaggio a tutto tondo nell’universo della carta che, dai papiri del Nilo fino a Bansky, di cui erano esposte alcune opere all’interno dello stand curato da Artrust sul tema “Democracy of Paper”, ha fatto incontrare i linguaggi, gli stili e le tecniche più svariati.
4 sezioni, 16 paesi, oltre 70 gallerie, 7 mostre collaterali
L’offerta espositiva si è organizzata intorno a quattro sezioni principali: MAIN COURSE, EMERGENT, DIALOGUES e PROJECT SPACE. Un menù ricco per appassionati e non, con oltre 70 gallerie e 16 paesi rappresentati, in cui i capolavori dei maestri del passato hanno potuto dialogare con le opere di giovani artisti emergenti, con l’unico comun denominatore del supporto cartaceo. Tra le novità di questa edizione, la possibilità per i galleristi di esporre fino a tre opere non cartacee accanto ai loro disegni o bozze preparatorie: un modo per valorizzare il ruolo centrale che ha la carta nei processi genetici di ogni espressioni artistica.
Efficace anche l’idea di intervallare lo spazio riservato ai galleristi con alcune mostre collaterali, sempre orbitanti attorno al tema dell’arte su carta: dal viaggio a ritroso verso le origini della carta (All’origine della carta: cinque papiri dal Museo Egizio di Firenze), con una scelta di papiri contenente anche un frammento del Libro dei Morti; alla ricerca spirituale, verso i mondi dell’esoterismo e della teosofia di Luigi Pericle (Luigi Pericle (1916-2001).
L’alchimista pittore), artista svizzero da poco riscoperto e qui rappresentato da una scelta di suggestivi disegni; o ancora ai dieci acquarelli del maestro russo Andrey Esionov, un’anticipazione dell’attesa mostra che si terrà a Roma dal 26 settembre 2019 al 24 gennaio 2020 presso i Musei di San Salvatore in Lauro. Fino a Gli orologi molli di Dalì, cinque fusioni in bronzo ideate tra gli anni Settanta e Ottanta, tutte ispirate al celebre dipinto del 1931 La persistenza della memoria; all’esibizione I am, una selezione di sei artisti emergenti curata da Patrizia Madau; a quella intitolata Arcus Pride Art Exhibition, un progetto di Clifford Chance che promuove la scena artistica LGBT; o infine alla mostra fotografia con focus sul mondo della moda italiana di Bob Krieger (Love)
L’appuntamento con la quinta edizione di WopArt è per l’anno prossimo, sempre nella città ticinese.
Francesco Bonelli
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