Wildlife Photographer of the Year è la mostra organizzata a Milano dal 6 ottobre al 10 dicembre 2017, presso i suggestivi spazi della Fondazione Luciana Matalon (in Foro Buonaparte 67), grazie all’Associazione culturale Radicediunopercento di Roberto Di Leo.
Ogni autunno l’Associazione porta nel capoluogo lombardo le immagini premiate al concorso di fotografia indetto dal Natural History Museum di Londra, e arrivate in Italia grazie all’esclusiva concessa alla PAS EVENTS di Torino.
Per la 52a edizione, sono entrati in competizione ben 50.000 scatti realizzati da fotografi professionisti e non, provenienti da 95 paesi. Una giuria internazionale di esperti, in base alla creatività, al valore artistico e alla complessità tecnica, ha poi scelto tra questi 100 scatti, suddivisi in sedici categorie.
La bellezza nella diversità: la Natura in mostra
Le fotografie riflettono tutte la bellezza e la diversità della natura, ed evidenziano la fragilità della fauna selvatica sul nostro pianeta. I paesaggi, il regno botanico e quello animale sono i protagonisti di queste fotografie, che restituiscono l’immagine di un mondo unitario e unito nella bellezza di Madre Terra.
L’esposizione presenta le immagini premiate a partire dal massimo riconoscimento, il Wildlife Photographer of the Year, assegnato al fotografo americano Tim Laman per lo scatto realizzato nella foresta pluviale indonesiana, Vite intrecciate (categoria The Wildlife Photojournalist Award: Story), che mostra un orangutan del Borneo in via di estinzione a causa della perdita di habitat e del commercio illegale di animali da compagnia.
Anche i piccoli guardano la Natura: il premio Young Wildlife Photographer of the Year
Anche i più piccoli possono vincere importanti riconoscimenti: il sedicenne Gideon Knight dal Regno Unito, per esempio, ha vinto il Young Wildlife Photographer of the Year con l’immagine La luna e il corvo, ripresa vicino alla sua casa di Londra, tra i ramoscelli di un albero di sicomoro che si staglia contro il cielo azzurro.
Oltre ai due massimi riconoscimenti, il percorso espositivo illustra anche tutte le immagini vincitrici e finaliste divise per sezioni.
A corredo della mostra, a grande richiesta, anche quest’anno è possibile fare un’esperienza di “realtà virtuale immersiva”, grazie a un visore di ultimissima generazione in grado di trasportare i visitatori in affascinanti (e a volte spaventosi: provate a chiedere l’esperienza del serpente!) ambienti naturalistici.
Valeria Martalò