Dal 7 al 23 settembre è in mostra al Vittoriano la personale di Marcella Mencherini. L’ala Brasini infatti ospita ventinove opere dell’artista aretina, tredici delle quali inedite.
La mostra, “Visioni” si avvale del patrocinio dell’Aeronautica Militare e dell’Associazione Pionieri dell’Aeronautica.
Quello che riproduce la Mencherini all’interno della sua espressione artistica è il volo in ogni sua forma, appellandosi alla meccanica delle forze, resa un fatto estetico e rendendo omaggio alla storia dell’aviazione. La sua forza sta nel non esaltare mai nell’aereoplano il suo valore di arma, ma, anzi, riconoscerne il lato più romantico. La pittura aereospaziale italiana irrompe sulla tela dell’artista aretina con uno stile estremamente divisionista, quindi uno stile più moderno rispetto alla pennellata tipica futurista.
Ma del futurismo lei ne fa parte, lo assorbe e lo fa suo, sviluppando quelle tematiche che negli anni trenta erano state impresse nel manifesto dell’“Aereopittura Futurista” da Marinetti.
Considerata “L’Aereofuturista italiana del 2000”, la Mencherini dedica anima e cuore alla sua passione, a tal punto da stringere una collaborazione con l’Aeronautica Militare. L’occhio della pittrice oltrepassa l’orizzonte terrestre per scoprire ciò che c’è al di là del cosmo e il viaggio, a questo punto, da fisico passa ad essere mentale. In bilico tra simbolismo e surrealismo, definisce il volo come un vero e proprio sogno dell’essere umano, inteso come sinonimo di libertà. L’uomo però non è mai protagonista nelle sue opere, compare raramente, seppur sempre presente; dietro ogni aereo c’è l’uomo ad inventare e a sperimentare.