L’antico Rione cuore pulsante della città, ieri come oggi
Visitare Roma vuol dire restare incantati davanti ai suoi antichi, importanti e imponenti resti. Ma ci sono luoghi in città in grado di regalare numerose e infinite sorprese perché raccontano aspetti legati alla vita quotidiana, di ieri e di oggi. E il rione Trastevere è proprio tutto questo!
Il suo stesso nome ci fa capire che la sua origine è molto antica ed il riferimento è alla sua posizione: trans Tiberim e cioè al di là del fiume Tevere, rispetto a quello che in epoca romana era il centro cittadino. Fu questa infatti l’area in cui vennero a vivere le genti provenienti dall’Oriente e in breve tempo divenne un popoloso quartiere residenziale. Mercanti e commercianti vivevano nella parte bassa, quella lungo il fiume, mentre sulla cima del colle Gianicolo, proprio alle spalle di Trastevere, i ricchi patrizi fecero costruire sontuose domus con giardini. Fu qui per esempio che Giulio Cesare fece costruire i suoi Horti, la celebre residenza in cui ospitò – sembra – l’affascinante Cleopatra! Trastevere nasce quindi in epoca romana come quartiere residenziale e questo di fatto rimase sostanzialmente la sua unica destinazione durante tutto il corso dei secoli, fino ad oggi.
Centro del rione è piazza di Santa Maria in Trastevere: i colori e la raffinatezza dei mosaici medievali sulla facciata della Basilica omonima testimoniano da soli la lunga vita dell’intero rione. La Basilica infatti, edificata – almeno secondo la tradizione – da papa Callisto I già nel III secolo d.C., detiene un particolare primato: è tra le basiliche dedicate alla Vergine più antiche di tutta Roma! Più volte modificata lungo il corso dei secoli, assunse il suo aspetto attuale nel Seicento con l’aggiunta del portico realizzato da Carlo Fontana, al cui interno, lungo le pareti, sono state incastonate antiche lapidi e decorazioni marmoree.
Dalla piazza, percorrendo via della Lungaretta – realizzata nel 1500 da papa Giulio II della Rovere e così chiamata per la sua lunghezza – si giunge a viale di Trastevere, la grande arteria aperta dopo l’Unità d’Italia (detta in origine viale del Re), che di fatto collega la stazione del quartiere al fiume Tevere, tagliando a metà il vasto quartiere e la stessa via della Lungaretta!
Ma è da questo lato di Trastevere che è forse ancora oggi possibile ammirare la parte più originale e caratteristica del rione! Imperdibili in questo senso sono la piccola ma affascinante piazza in Piscinula, così chiamata per la presenza di uno stabilimento con vasche e piscine di epoca romana – oggi ormai non più visibili – su cui si affacciano le quattrocentesche Case Mattei, realizzate inglobando edifici del 1300; Vicolo dell’Atleta, il cui nome ricorda l’importante scoperta avvenuta intorno alla metà del 1800 della statua dell’atleta detto Apoxyomenos, conservata oggi ai Musei Vaticani.
Il nome precedente era però Vicolo delle Palme, in riferimento ai particolari alberi qui presenti, simbolo della Giudea, perché era questa infatti l’area in cui viveva la comunità ebraica prima di trasferirsi dall’altro lato del Tevere, in quello che sarebbe poi divenuto il Ghetto vero e proprio. Ciò che qui testimonia l’antica presenza della comunità ebraica, è la caratteristica palazzina medievale che ospitò nel 1200 una sinagoga: osservando con attenzione, si noteranno infatti sulla colonnina centrale dell’arcata della loggia al primo piano, alcune lettere dell’alfabeto ebraico!
Il consiglio migliore per assaporare pienamente la bellezza di Trastevere, è quello di perdersi e passeggiare lungo i suoi vicoli e le sue piazzette. In questo modo si possono scoprire altri suggestivi luoghi come piazza dei Mercanti, via dell’Arco dei Tolomei, via di Porta Settimiana, via della Scala e Vicolo dei Cinque.
Non si può però lasciare Trastevere senza recarsi nella piazzetta forse più famosa, piazza Trilussa, sorta a ridosso del Tevere davanti a Ponte Sisto. E’ caratterizzata dalla straordinaria quinta scenografica del celebre Fontanone posto in cima alla scalinata e voluto da papa Paolo V Borghese all’inizio del 1600. Assai curiosa è la sua storia. In realtà l’aggiunta della fontana risale alla fine del 1800 quando, durante i lavori per la realizzazione dei muraglioni lungo il fiume, l’intera zona subì grandi distruzioni e rifacimenti. La fontana in origine si trovava sul lato opposto di Ponte Sisto, a decorare l’Ospizio dei Centopreti! La piazza poi è dedicata al grande poeta romanesco Carlo Alberto Salustri, meglio noto come Trilussa, e qui raffigurato mentre legge i versi di una sua celebre poesia.
Ma non è l’unico artista romano a cui la città ha voluto dedicare un monumento. All’inizio di viale Trastevere infatti un altro grande poeta è ricordato con un monumento, Giuseppe Gioachino Belli. Due artisti rivoluzionari che innalzarono il dialetto romanesco a lingua poetica!
Autore: L’Asino d’Oro Associazione Culturale