Caravaggio e il suo spirito pittorico in formato multimediale

mostra di caravaggio roma 2017

Da qualche anno a questa parte sembra andare per la maggiore l’idea di voler donare un nuovo tipo di format culturale agli appassionati dell’arte pittorica.

Dopo il successo delle “experience” di van Gogh,  Klimt e Da Vinci ora è il turno del Merisi, meglio noto come Caravaggio.

Alle sale del Bramante infatti, fino al 30 novembre  grazie alla mostra The Spirit of Caravaggio, è possibile entrare in contatto con le opere dell’artista in un modo che fino a qualche tempo fa sembrava del tutto nuovo e che invece oggi, in un’epoca in cui l’ingordigia da novità ci permette metabolizzare in fretta liberando spazio per nuovi esperimenti, sembra essere qualcosa di un po’ meno spettacolare.

La mostra è suddivisa in tre macro aree. Nella prima, la sala d’ingresso, lo spettatore è letteralmente avvolto dalle opere di Caravaggio. Queste scorrono su dei maxi schermi che riproducono a loop alcuni tra i suoi più famosi dipinti. Assieme ad essi il visitatore può apprendere di più sulla vita dell’artista osservando la biografia scorrere su un grande schermo centrale. Questa è forse l’unica sala in cui ci si trova davvero immersi nella splendida arte di Michelangelo Merisi. L’artista che, assieme a Leonardo Da Vinci e Michelangelo Buonarroti (seppur con alcuni anni di distanza) ha rivoluzionato il vero modo di creare arte.

Si viene inevitabilmente sopraffatti dalla bellezza di queste opere.

Anche in un formato a parer mio più “freddo” come quello che le mostre multimediali offrono. Incredulità di San Tommaso, San Girolamo, I bari e lo scudo con testa di Medusa (che per l’occasione è stato animato e riprodotto a terra tramite un proiettore), sono solo alcune delle tante opere che accolgono il visitatore in questa prima sala. Scorrono e si alternano su quattro grandi schermi e vengono accompagnate da musiche come O’ Fortuna tratta dai Carmina Burana.

Prima di passare alla seconda sala viene presentato, in rigoroso ordine cronologico, una sorta di riassunto di tutte le opere del Caravaggio assieme alla loro locazione attuale. Di fronte a questo è stata poi ricreata una stanza con le stesse fattezze della scenografia in cui è ambientato il suo famoso dipinto Vocazione di San Matteo.

Caravaggio
Vocazione di San Matteo

 

Un’ idea veramente gradevole che permette, a chi ha piacere, di posare all’interno come attore protagonista di un vero e proprio dipinto del maestro. Ovviamente con l’aggiunta di un pizzico di fantasia e perché no, di eventuali alterazioni storiche. Passato questo momento ricreativo si viene nuovamente assorbiti dal pathos e dall’espressività dei quadri.

Questa seconda parte è leggermente meno coinvolgente, soprattutto per la grandezza dei dipinti che diventa più contenuta.

Qui viene allestita una parete in cui si possono leggere delle frasi o dei commenti che altri grandi personaggi hanno proferito parlando del Caravaggio. Come tutti sanno fu persona a tratti violenta e proprio questa sua caratteristica è visibile in moltissimi dei suoi lavori. Un chiaro scuro nell’anima che è emerso durante tutta la sua carriera artistica e non solo.

Si arriva così all’ultima sala dove sullo schermo principale viene proiettato un video in cui si susseguono le opere di tutti gli artisti ispirati da Caravaggio. Assai piacevole la presenza “involontaria”, all’interno della mostra, di un tunnel di 60 metri di lunghezza, tranquillamente percorribile, in cui si viene trasportati nell’antica Roma. Infatti qui, dove ora sorgono le Sale del Bramante (che per inciso ospitarono proprio Caravaggio nel suo periodo di lavoro a Roma), una volta giacevano le ceneri di Nerone. Oggi rimane la splendida architettura romana e una serie di piccole cripte. Ennesimo bellissimo ritrovamento che ci racconta qualcosa in più sull’impero romano.

Caravaggio
Scudo con testa di Medusa

 

Ammirare questi capolavori in questo formato può sicuramente essere un’esperienza da provare.

Per i più tecnologici inoltre, l’idea di potersi confrontare con essi in questa modalità multimediale sarà sicuramente un incentivo e una novità. Ovviamente il brivido di trovarsi di fronte a delle opere originali è qualcosa che non è riproducibile in alcun modo. Probabilmente i colori, grazie alla tecnologia, vengono ravvivati; le immagini, riproposte in grandezza superiore, donano un effetto di più grande impatto. Il dolore però, che si prova nel vedere un Cristo prossimo alla sua esecuzione, resta un privilegio per tutti gli umani che avranno il piacere di ritrovarsi faccia a faccia con tutto il genio e la follia che Caravaggio ha lasciato a noi tutti in eredità.

 

Emiliano Gambelli

 

 

Cantautore e scrittore per passione, "non" poeta per mia stessa ammissione, sognatore e poi sì, ho anche un lavoro vero.

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