L’ex Mira Lanza: un museo a cielo aperto assaltato dall’arte di Seth

Seth, Range ta chambre
Seth, Range ta chambre

L’ex Mira Lanza: un museo a cielo aperto assaltato dall’arte di Seth

Una volta entrato all’ex Mira Lanza non sei più lo stesso.

Esci di lì e sei un’altra persona. Io ci sono stata di sabato pomeriggio per vedere l’intervento Range ta chambre di Seth, uno street artist francese che qui ha lavorato in collaborazione con la galleria 999Contemporary. Ci sono andata perché sono una cacciatrice di street art.

Mi piace vedere come l’arte abbia raggiunto dei luoghi anonimi, privi di bellezza e come li abbia migliorati insieme alle persone che li abitano. Sono quindi andata nel quartiere Marconi, ho percorso via Tirone e ho avvistato i ruderi industriali che sapevo ospitassero al loro interno le opere di Seth.

Grazie all’aiuto del fidato smartphone ho controllato sul sito della 999Contemporary come si facesse ad entrare all’ex Mira Lanza. È bastato un briciolo di spirito di avventura e delle scarpe comode e il gioco era fatto. Una rete metallica forzata e poi un buco in un muro della fabbrica abbandonata hanno fatto il resto e sono entrata.

La prima cosa che ho visto mettendo piede in questo luogo è stata una bacinella con dei panni a lavare. Buffo. La Mira Lanza produceva proprio del detersivo prima di chiudere i battenti…

Alzo lo sguardo e mi viene incontro Mischa, lui vive lì e accompagna chi come me entra per vedere le opere di Seth. Mi stringe la mano, è gentile. Dice che Tito, il custode, oggi non c’è e allora mi accompagnerà lui. Cammino fra cumoli di macerie e spazzatura. Tanta spazzatura. Il tetto è crollato.

Mischa vive lì insieme ad altre persone. Vivono fra la spazzatura e le macerie. Non ci credo. E poi vedo i lavori di Seth, è Mischa stesso a mostrarmeli. Mi dice che posso fare le foto e che molti sono venuti a visitare l’ex Mira Lanza da quando Stefano (Antonelli, il curatore del progetto ndr) ha deciso di portare l’arte in questo luogo. Mischa mi racconta anche la storia della fabbrica, la chiusura, i senzatetto che trovano rifugio nei suoi locali, l’incendio e infine l’arrivo di Seth e di Stefano Antonelli.

Seth, Lux in tenebris

Cammino, guardo le opere e penso “sono bellissime”. Abbasso lo sguardo, vedo l’immondizia ovunque e penso “ma loro come fanno a vivere qui?”

Seth, Vultus est index animi

Ero in un mondo a parte in cui coabitano gli opposti, in cui la bruttezza della povertà è stata rischiarata dalla bellezza dell’arte. La grazia è entrata con un atto di disobbedienza. Ci si è ripresi uno spazio pubblico abbandonato attraverso un atto di vandalismo. E viene da chiedersi se l’atto vandalico sia stato quello messo in atto da Seth colorando e dando nuova vita ai muri del fabbricato, o se l’atto vandalico sia stato quello attuato dalle istituzioni abbandonandolo…

Seth, Verba volant scripta manent

Continuo a parlare con Mischa mentre guardo le opere di Seth. Mi faccio raccontare la sua storia. Non riesco a contemplare le opere con distacco, non pensando in che luogo mi trovo. Devo sapere come lui sia giunto lì. Cosa fa per vivere.Tutto. Lui parla col suo accento bosniaco e io lo ascolto.

Poi lo lascio andar via, il pranzo era quasi pronto quando sono entrata “a casa sua”. Esco, ritorno al mondo passando dal buco nel muro. L’ex Mira Lanza mi partorisce cambiata. Non sono più la stessa di prima. Andate a visitarla e parlate con i custodi dell’arte.

Francesca Blasi

Sono nata a Roma nel 1988. Mi sono laureata in storia dell'arte contemporanea presso l'università La Sapienza di Roma. Alla triennale ho elaborato una tesi sull'arte antifascista e alla magistrale ho fatto una ricerca sull'uso del pixel nelle arti visive. Amo la fotografia, hobby che pratico, il cinema, la lettura e la musica.

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