Il rione Borgo è il più “sacro” di Roma.
Riconosciuto ufficialmente nel 1586 da papa Sisto V, si sviluppa tra due maestosi edifici cittadini, la Basilica di San Pietro e Castel Sant’Angelo.
Sorto a ridosso del Tevere, il Rione Borgo, già in epoca romana, vantava un’importante frequentazione. Ea qui infatti che si trovava il Circo di Nerone che aveva al centro della sua spina l’obelisco egizio, oggi al centro di piazza San Pietro.
Ma l’area diventò particolarmente importante qualche secolo più tardi, quando l’imperatore Costantino nel corso del IV secolo d.C., fece edificare, proprio al di sopra di quella che si riteneva essere la tomba di Pietro, una basilica dedicata all’apostolo, cuore della cristianità fino ai nostri giorni. Un luogo così importante iniziò a richiamare a Roma pellegrini e uomini da tutto il mondo.
Fu così che proprio intorno alla Basilica di San Pietro, con il passare degli anni, si aggiunsero gradualmente monasteri e numerosi edifici accessori, come per esempio gli ospedali, fino ad alcune chiese nazionali, dette scholae. Tra le più importanti vi erano la schola Saxonum per i Britanni, incentrata intorno alla Chiesa di Santa Maria in Saxia; e la schola Frisorum per gli abitanti della Frisia, una regione oggi posta tra Olanda e Germania, accanto alla Chiesa oggi dei Santi Michele e Magno.
Il nome del Rione deriva quindi dalla presenza di queste “colonie” straniere che lentamente trasformarono le zona in una serie di piccoli borghi, all’epoca noti con il termine di “burg”.
Uno dei più importanti luoghi del rione, era sicuramente l’Ospedale di Santo Spirito, dove molti furono i malati e i bisognosi accolti. Sul lato dell’Ospedale è ancora oggi ben visibile una ruota degli esposti. Era chiamato così un particolare sistema con cui le donne che non potevano o volevano crescere i propri figli (magari perché nati da relazioni illecite), potevano abbandonarli, garantendo loro comunque una vita degna. I bambini, accolti dalla priora, venivano marchiati con una doppia croce sul piede sinistro e nuovamente esposti nella ruota per un’eventuale adozione. I piccoli venivano registrati come filius m. ignotae (figlio di madre ignota), dove m. stava per matris, ma dato che il punto non era mai considerato, la lettura diveniva “filius mignotae“, da cui ne derivò il termine dispregiativo tipicamente romano di prostituta.
Nel rione si trova poi anche Castel Sant’Angelo, che nella Roma papalina fungeva da temutissimo carcere; mentre nella piazza antistante furono organizzate numerose esecuzioni capitali.
Non lontano da qui, in una palazzina in vicolo del Campanile n. 2, visse uno dei boia più celebri del passato, Giovanni Battista Bugatti detto Mastro Titta. La sua “carriera” durò ben 68 anni (dal 1796 al 1864) e grazie al suo diario sappiamo che eseguì più di 500 giustizie, come venivano chiamate all’epoca le condanne a morte.
Se si vuole assaporare tutto il gusto del passato, basterà passeggiare lungo Borgo Pio, Borgo Vittorio e Borgo Angelico, vie che hanno mantenuto pressoché intatto tutto l’antico fascino. Ma lo stupore più grande si avrà nel percorrere via della Conciliazione. La sua apertura avvenuta nel 1936 fu fortemente voluta da Benito Mussolini e per la sua realizzazione fu completamente demolita l’antica Spina di Borgo. Si persero così numerosi palazzi, edifici e chiese in favore di un nuovo ingresso monumentale alla sede della cristianità, la Basilica di San Pietro.