Chi non si vorrebbe trovare in piedi, con un corpo aperto sul tavolo operatorio, proprio come in Grey’s Anatomy?
Real Bodies metaforicamente permette questo: ad un certo punto c’era un tale coinvolgimento che credevo di trovarmi nel set del famosissimo medical drama, tra immagini in 3d, corpi sezionati, visioni da TC, con la sola differenza di non essere nella finzione. Corpi veri, organi veri: questo è quello che bisogna tenere a mente durante tutta la mostra (e per i più scettici ci sono spiegazioni sul procedimento eseguito per rendere possibile ciò, la delicata tecnica che si chiama plastinazione). Quella che ci troviamo di fronte è una visione caleidoscopica del corpo umano: è possibile trovare davvero (quasi) tutto quello che di sensazionale c’è in ognuno di noi.
La mostra Real Bodies procede per sezioni, per non fare troppa confusione.
Sistema scheletrico, muscolare, respiratorio, riproduttivo, circolatorio, nervoso e così via. È una continua e duplice scoperta. Da un lato, come è giusto che sia, visuale: quanti di noi hanno visto davvero quanto sono minuscoli gli ossicini uditivi, quelli che ricevono le vibrazioni e le trasmettono da un osso all’altro? O chi ha mai visto tutti gli strati del cuoio capelluto, la vastità di vene, arterie e nervi di cui siamo composti? Personalmente la sezione riguardante il sistema cardiovascolare mi ha stupito più di altre: è veramente singolare come litri e litri di sangue scorrano e si ramifichino in tutto il nostro corpo. E indovinate grazie a quale motore? Il cuore. Immerso nella visione di tutti i vasi sanguigni e delle arterie coronarie, un amico che era con me ha esclamato: “pensa te che spettacolo!” Ed è proprio così, anzi siamo proprio così: uno spettacolo.
Dall’altro lato la scoperta diventa anche concettuale. Sono sempre presenti cartelli delucidatori con apposite ‘curiosità’ che vi consiglio di non lasciare sfuggire. Lo sapevate che incrociare le braccia può ridurre il dolore? O che durante il singhiozzo il suono “hic” proviene dalla chiusura delle corde vocali? E che i 300 milioni di alveoli presenti nei nostri polmoni coprirebbero la metà di un campo di calcio? Se tutto questo vi affascina, siete ottimi candidati per la visita di questa mostra, che sarà a Roma fino a Luglio.
Quasi a metà di questo viaggio c’è la sezione che più di tutte fa rendere realmente conto della VITA. Quella riguardante la fecondazione e la crescita fetale, che ai nostri occhi è di forte impatto. Anche per i posizionamenti e la cura nella disposizione. Vedere per credere.
L’ultima parte è la più sorprendente,
perchè fa spazio a quella branca della medicina che si chiama anatomia sezionale e che permette di tagliare in fette sottilissime il corpo plastinato. La vista è come quella che ha un medico durante una risonanza magnetica, o una tac. Il vantaggio è quello di mostrare con trasparenza le varie parti, grazie alle sezioni trasparenti in resina. Mostrale a noi, o alla maggior parte di noi, che nella vita quotidiana non esegue risonanze magnetiche!
Dunque, Real bodies è un vero e proprio percorso a tappe la cui meta è la consapevolezza di quanto siamo complessi ed unici. Forti ma delicati. Denti stretti, cuore in allerta e … correte a vederla!
Le foto che ho mostrato in questo articolo sono alcune di quelle presenti nel sito ufficiale, che trovate qui.
Serena Pastorelli