Il “Ratto di Proserpina” di Gian Lorenzo Bernini: analisi dell’opera

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Freddo e cappotti sono uno stress? Non vedete l’ora che cambi stagione? Chiedete a Proserpina di tornare da mamma Cerere.

Qui agli infusi d’arte oggi abbiamo freddo e tra pioggia, influenze e maltempo non ne possiamo più della brutta stagione. Per questo abbiamo deciso di cercare il responsabile di tutti questi fastidi e lo abbiamo trovato. Non credete? Leggete per cambiare idea!

L’infuso d’arte di oggi è il Ratto di Proserpina, opera di Gian Lorenzo Bernini, datata 1621 e visibile nella galleria Borghese di Roma.

Potete visionare la statua qui.

Cosa sta succedendo?

È un rapimento e su questo non possiamo sbagliare. La povera ragazza viene afferrata in modo rude e violento da un uomo. La stringe tanto forte che le mani affondano nel fisico di lei. Certo prova a difendersi con una manata al volto del suo rapitore e tenta anche di divincolarsi dalla stretta ma già percepiamo che ogni tentativo è inutile. Se giriamo intorno alle due statue notiamo un cane e facciamo anche caso che il rapitore ha una corona sulla testa. Due indizi per identificare il nostro uomo.

Chi sono quindi questi due?

Presto detto. Sono due vere e proprie celebrità dell’Olimpo: Plutone e Proserpina. Lui è il dio degli inferi e di certo non se la passa troppo allegramente nell’oltretomba. Luce poca, divertimenti meno ancora. Per questo non appena Ade vede la bella Proserpina se ne invaghisce e decide di rapirla e trascinarla nel suo lugubre regno. A quel punto Cerere, madre della ragazza, cade in depressione. E le conseguenze del malumore di una dea sono devastanti: freddo,  neve, vento e assenza di raccolti. In altre parole l’inverno. Vista la poco felice situazione Plutone e Cerere arrivano ad un compromesso, Proserpina passerà sei mesi con suo marito e gli sei con mammà. Cerere si sarà rassegnata? Manco per niente. Infatti non appena la bella Proserpina torna dal marito lei si deprime di nuovo creando l’autunno prima e l’inverno poi. Il suo umore migliora decisamente al ritorno dell’amata figliola regalandoci la primavera e l’estate.

Letteratura Classica in 5 Minuti: il rapimento di Proserpina

Due parole sullo stile…

La scultura è tipicamente barocca. Le figure sono avvitate e dinamiche e rendono perfettamente la tensione emotiva de momento. L’opera nasce per essere guardata da ogni punto di vista poiché girarci intorno permette di seguire tutta la curva dell’azione.

Anche questo infuso d’arte è finito ma tra due settimane ne troverete uno nuovo pronto per voi!

Chiara Marchesi

Chiara Marchesi
Chiara Marchesi: Laureata in Storia dell'arte, con un'insana passione per la scrittura e per il rinascimento italiano. Curiosa di tutto si occupa principalmente di eventi d'arte senza disdegnare teatro, cinema e libri. Perchè la bellezza è ovunque...

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