Non solo antichità classiche, Roma è anche modernità e lo dimostra con uno dei suoi quartieri più monumentali, l’Eur.
Nato come simbolo della Terza Roma, cioè quella di epoca fascista, dopo le glorie degli imperatori e dei papi, doveva secondo il progetto originario essere il luogo in cui tenere l’esposizione universale di Roma nel 1942 – da qui l’acronimo Eur conosciuto anche come E42 – che però, a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, non si tenne più, lasciando incompiuto anche gran parte del quartiere. I lavori ripresero infatti solo negli anni ‘50 del secolo scorso, in particolare in vista dell’Olimpiade di Roma del 1960.
La realizzazione dell’Eur aveva ovviamente uno scopo propagandistico: da un lato doveva festeggiare il neo impero italiano (dopo la guerra etiopica) e dall’altro commemorare i vent’anni della Marcia su Roma di Benito Mussolini e del governo fascista. Tutto quindi doveva avere chiari riferimenti sia politici sia culturali, con un continuo rimando ai valori della romanità e dell’Italia e in più generale all’idea di supremazia intellettuale e civile del Belpaese sul resto del mondo.
A sovrintendere i lavori di costruzione del quartiere furono chiamati esperti urbanisti, architetti ed ingegneri, tra cui Marcello Piacentini. Venne inoltre istituito l’Ente Eur – oggi Eur s.p.a. – con lo scopo di emanare i bandi di concorso e vagliare i progetti migliori, oltre ovviamente a monitorare i lavori in corso d’opera.
Spesso fu lo stesso Mussolini ad approvare i progetti degli edifici, come nel caso del Palazzo dei Congressi di Adalberto Libera.
Questo edificio, rimasto incompiuto e finito in un secondo momento, è forse il più libero da vincoli architettonici ed esprime perfettamente il concetto fondamentale della corrente Razionalista: il primato della forma semplice e della funzionalità come concetto di bellezza ideale.
Tra le numerose costruzioni dell’Eur spiccano per importanza i palazzi gemelli dell’Ina e dell’Inps, che formano due grandi esedre di accesso monumentale all’intero quartiere per chi giunge dal centro di Roma lungo la Cristoforo Colombo. I due edifici, in bianco travertino come la maggior parte delle strutture dell’Eur (chiaro richiamo alla Roma Imperiale), ad esclusione delle opere realizzate interamente dopo la guerra, presentano sulle testate rilievi inneggianti le conquiste storiche e la potenza marittima di Roma. La via Colombo infatti, fu progettata come direttrice verso il mare, partendo “idealmente” da piazza Venezia, cuore politico del regime.
Monumento simbolo del quartiere è certamente il Palazzo della Civiltà Italiana e del Lavoro, meglio noto come Colosseo Quadrato.
Un edificio lineare, rivestito di bianco travertino, che presenta su tutte e quattro le facciate, una serie di archi a tutto sesto, simbolo della capacità costruttiva romana. In basso sono visibili numerose statue rappresentanti le virtù del popolo italiano, oltre ai gruppi dei quattro dioscuri.
Poco distante sorge invece il primo edificio realizzato nel quartiere: il Palazzo dell’Ente Eur, dove è incisa la scritta della “Terza Roma”, ripresa da un discorso del Duce tenutosi alcuni anni prima in Campidoglio. Qui, oltre alle belle vasche che decorano l’atrio d’ingresso con pavimento a mosaico e la statua del Genio del Fascismo – convertita poi nel Genio dello Sport – è possibile ammirare un bassorilievo dove in sequenza sono rappresentati tutti gli avvenimenti storici più importanti dell’Urbe.
Sempre lungo la Colombo – arteria principale del quartiere – è possibile ammirare l’area “culturale” dell’Eur incentrata intorno all’Obelisco di Dezzi e dedicato a Guglielmo Marconi: il complesso del Polo Museale, con gli edifici simmetrici del Museo delle Arti e Tradizioni Popolari, il Museo Nazionale Preistorico ed Etnografico Luigi Pigorini, il Museo Nazionale dell’Alto Medioevo ed il Museo della Civiltà Romana.
Non lontano da qui si presenta al visitatore in tutta la sua possente mole il Palazzo dello Sport ideato da Pierluigi Nervi, oggi proprietà della Lottomatica. Non si possono però non citare la Basilica dei Santi Pietro e Paolo e i famosi giardini dell’Eur, con tanto di laghetto artificiale, realizzati da Raffaele de Vico dopo la ripresa dei lavori, ma già presenti nel progetto originario.
Il più recente edificio realizzato nel quartiere? Ovviamente la famosa Nuvola di Massimiliano Fuksas, il nuovo Centro Congressi della città. Un quartiere dunque che non cessa di stupire e che racconta in maniera mirabile gli ultimi anni della storia di Roma e dell’Italia!