Ancora pochi giorni per contribuire all’iniziativa lanciata dalla Advancing Women Artists Foundation.
Tante donne unite di tutto il mondo unite da un obiettivo comune: contribuire al restauro dell’Ultima Cena di Plautilla Nelli, una delle opere d’arte più importanti nella storia dell’arte femminile dipinta intorno al 1570. Una pittrice unica, che ebbe il coraggio di misurarsi con un soggetto al quale solo i grandi maestri della pittura (tutti uomini) si erano dedicati.
Lungo ben 7 metri, questo è anche il più grande dipinto mai creato da una donna artista nella storia dell’arte moderna. Advancing Women Artists Foundation (AWA) si occuperà del restauro del capolavoro della Nelli, affiancato dai curatori del Servizio Musei Civici Fiorentinicon, con l’aiuto di una campagna di crowdfunding internazionale attivata sulla piattaforma Indiegogo.
L’obiettivo di #TheFirstLast (hashtag e claim dell’iniziativa) è la raccolta di 65.000 dollari in 46 giorni, ovvero entro il 16 aprile prossimo. Per adesso la campagna ha raccolto 45 mila dollari e l’obiettivo potrebbe essere raggiunto. Il dipinto, il cui restauro terminerà nell’aprile 2018, farà parte della collezione permanente del Museo di Santa Maria Novella. Recentemente riconosciuto di proprietà del Comune, questo capolavoro è rimasto nascosto per ben 450 anni.
Ma adesso Plautilla Nelli è uscita dall’anonimato ed è anche la protagonista di una mostra al Museo degli Uffizi (visitabile fino al 4 giugno) primo capitolo di una serie di mostre dedicate alle donne. La mostra si intitola “Plautilla Nelli. Arte e devozione in convento sulle orme di Savonarola” ed è curata da Fausta Navarro.
Ma chi era Plautilla Nelli, la prima pittrice fiorentina? Nata nel 1524, aveva attirato anche l’attenzione di Giorgio Vasari, con le sue opere di cui erano disseminati i conventi toscani. Non aveva ambizioni particolari, a quell’epoca non poteva permetterselo, essendo donna. Per lei la pittura era un mezzo per comunicare la fede.
Entrata a quattordici anni nel convento domenicano di Santa Caterina in Cafaggio a Firenze, Plautilla fu una interprete appassionata della mistica di Savanarola. Nel monastero fiorentino ricoprì la carica di priora e fu a capo di una fiorente bottega artistica grazie alla quale numerose consorelle sue discepole contribuirono alla diffusione di immagini sacre, avvalendosi di una tecnica pittorica da vere professioniste. Intesa come parte integrante del lavoro quotidiano delle suore e approvato come regola di tutte le terziarie domenicane, la creazione di immagini sacre era valutata essenzialmente per la loro efficacia devozionale e non certo dal punto di vista dell’originalità dello stile o della composizione.
La vendita di queste opere divenne poi fondamentale per la vita del convento di Santa Caterina all’indomani della riforma dei monasteri femminili emanata dai decreti tridentini (1566), riforma che sanciva la proibizione di ricercare beneficenze fuori delle mura conventuali.
Ci sono ancora pochi pochi giorni per dare il proprio contributo per il restauro, anche con qualche euro, non servono grandi cifre. Ecco il link al crowdfunding.
Silvia Gambi