Non certo modelle ma con un fisico da schianto. Come fanno? Vanno in palestra e si tengono in forma, il tutto in bikini e in piena epoca romana!
Agosto è finalmente arrivato e per molti di noi sono finalmente arrivate le vacanze e la tanto temuta prova costume. Soprattutto per le donne. Un noioso problema dell’epoca contemporanea? Non sembra proprio dato che anche nei secoli passati le ragazze ci tenevano eccome a mantenersi in linea e a fare bella figura in bikini. Sì sì, ho detto proprio bikini. Non ci credete? Continuate a leggere allora!
L’opera di oggi arriva direttamente dall’assolata Sicilia ed è il bellissimo mosaico con le ragazze in bikini di Villa del Casale (oggi parco archeologico Villa Romana del Casale) a quattro chilometri circa da piazza Armerina (provincia di Enna). Il mosaico è consultabile qui.
Costruita nel IV secolo per un ignoto, ricco, fortunato proprietario l’intera villa è ricoperta di mosaici. E gli archeologi hanno i loro grattacapi per trovare un’idea o una tematica che leghi tutte quelle scene. Un’ipotesi è che il tema centrale sia la vittoria dell’uomo sulle passioni e sulla brutalità attraverso alcune particolari abilità umane. Una di queste è l’astuzia, ben rappresentata dal mosaico con Ulisse e Polifemo, oppure la forza, con la scena dei cacciatori e delle belve, e perfino la musica con Orfeo e le fiere. La rappresentazione di giochi alluderebbe così alla vittoria della virtus sul disordine e delle forze maligne.
Ma chi sono queste top model?
Belle, agili e in pienissima forma ci fanno anche un po’ invidia. Il mosaico in questione ci mostra dieci ragazze impegnate in giochi di vario genere. Purtroppo l’opera è danneggiata e di una delle fanciulle vediamo soltanto le gambe. Quelle che tutti conosciamo come le ragazze in bikini infatti non sono affatto tipe da spiaggia. Niente sdraio, lettino e ombrellone insomma, piuttosto hanno palla, dischi e pesi. Più che bagnanti sono atlete.
La prima a sinistra ha in mano dei pesetti che sono i nonni di quelli che usiamo oggi in palestra. La seconda sta per lanciare il disco mentre la terza e la quarta si stanno chiaramente allenando nella corsa. Al piano di sotto ci sono le premiazioni. Sulla sinistra vediamo una di loro che si è appena rivestita. Ha addosso giusto un pareo, pardon una tunica, e sta portando una corona di roselline, decisamente più femminile di quella d’alloro, e la palma della vittoria ad una delle ragazze centrali.
Sul lato destro due atlete stanno giocando con una palletta colorata a spicchi che sembra proprio un mini pallone da spiaggia. L’esercizio è decisamente meno impegnativo rispetto a quelli rappresentati sopra e fa pensare che le due fanciulle si siano rese una meritata pausa e stiano semplicemente giocherellando.
Un momento, ma cos’è quella fetta di mosaico che sbuca in un angolo?
Oh, quello? Non è che un avanzo del mosaico precedente. Al posto delle belle fanciulle c’era una pavimentazione a motivi geometrici, una decorazione già di suo lussuosa per quello che era un locale di servizio. Che senso aveva decorarlo con dei mosaici mozzafiato se ci passavano quasi solo i servi? Le ragazze in bikini infatti vengono solo dopo. Le maestranze autrici del mosaico lo hanno semplicemente appoggiato sulla pavimentazione precedente. Proprio come facciamo noi quando vogliamo rinnovare un vecchio pavimento e ci incolliamo sopra un parquet.
A quando risale questa villa da vip?
La datazione è abbastanza certa. E’ stata costruita in età tetrarchica (quindi tra il 285 e il 305) ma i mosaici sono stati eseguiti soltanto in seguito. Il riccone che abitava in questa villa assunse maestranze diverse ed ognuna utilizzava naturalmente il proprio “album di modelli”. Sì una specie di catalogo su cui il cliente poteva scegliere il decoro che preferiva. E il disegno complessivo faceva anche da guida a chi doveva eseguirlo. E’ proprio per questo che lo stile della decorazione è leggermente diverso da una stanza all’altra. I mosaici sono datati tra il 320 e il 370 e si suppone che siano stati eseguiti in un periodo relativamente breve. Che il proprietario avesse fretta di godersi questa magnifica residenza è del tutto comprensibile no?
Anche questo infuso d’arte lo abbiamo bevuto tutto in un lampo. Per fortuna nel nostro frigo ce n’è un altro già pronto. Due settimane di pazienza e ve lo servirò freddissimo!
Chiara Marchesi