L’Annunciata di Antonello da Messina a Milano e altre meraviglie

palazzo reale milano mostre
Crediti fotografici: Foto Giulio Archinà

In mostra, a palazzo Reale, 19 opere dell’artista siciliano, tra i maestri del Rinascimento. Non perdetela se amate la pittura italiana del Quattrocento, sintesi di equilibrio, luce e volume

L’Annunciata di Antonello da Messina è in mostra a Milano, a palazzo Reale, fino al 2 giugno. L’opera più nota del pittore siciliano sbarca fuori Palermo per diventare un’icona.  Insieme all’Annunciata, sono esposte altre 19 opere: un numero importante, perché, di Antonello da Messina, si conoscono oggi 35 dipinti. 
Vedere un nucleo così consistente dei lavori di Antonello è occasione unica per i milanesi.  È stata necessaria la collaborazione tra Regione Sicilia e comune di Milano per ottenere quei prestiti mentre, per le altre opere, sono stati raggiunti accordi con musei di Firenze, Pavia, Londra, Philadelphia, Berlino, Torino, Washington.
L’esposizione è a cura di Carlo Federico Villa ed è una produzione di palazzo Reale e MondoMostre Skira.

L’Annunciata di Antonello da Messina a Milano: da contemplare

Il ritratto di Maria, avvolta dalla testa alle spalle in un mantello azzurro, sarà tra le opere più apprezzate dal pubblico. Nel percorso di visita, l’Annunciata di Antonello da Messina a Milano non si paleserà subito: per vederla, ci sarà da attendere fino alla decima sala. Ne varrà la pena, perché si tratta di un’opera unica, per composizione e scelte stilistiche. Dimenticate la scena tradizionale dell’Annunciazione, con Maria e l’angelo Gabriele. In questo caso vedete solo un ritratto di donna. I capelli sono raccolti, Maria ha lo sguardo serio, occhi verso il basso e un atteggiamento solenne. Che cosa dice la posizione delle mani attorno al mantello? Per i critici, questa Annunciata è tra le più intense rappresentazioni del sacro del Quattrocento.

Opere di Antonello: che cosa c’è a palazzo Reale

Non c’è solo l’Annunciata fra i capolavori in mostra. Sono tutti dipinti bellissimi, ma da guardare con attenzione. Molti sono in piccolo formato e bisogna avvicinarsi per coglierne i particolari. La tavoletta con Cristo in Pietà e Madonna con bambino benedicente è grande 15 centimetri per 10,7. L’immagine di Cristo è consumata, perché troppo spesso baciata dal proprietario, in segno di devozione.
Un po’ più grandi sono i ritratti: altro fiore all’occhiello dell’artista. Antonello ama gli sguardi laterali, cura incarnato e rappresentazione del volto, lascia essenziale la descrizione di abito e sfondo. Il risultato, come ha suggerito Vittorio Sgarbi alla presentazione della mostra, è dare vita al dipinto, raffigurando persone “vere”.
Da vedere anche i Polittici e le tavole sacre. La Madonna Benson, della National Gallery of Art, mostra Gesù che, come fanno spesso i neonati, azzarda la mano verso il petto della madre.

Giovan Battista Cavalcaselle

In mostra c’è un tributo a Giovan Battista Cavalcaselle, lo studioso che, nell’Ottocento, ha riscoperto l’opera di Antonello da Messina. Pittore molto stimato in vita, Antonello da Messina fu quasi dimenticato nei secoli successivi. Biografia e storia artistica si perdono nella leggenda, testimonianze e documenti sono pochissimi: per la gran parte, sono stati cancellati dai terremoti che hanno distrutto Messina. 
Cavalcaselle, storico dell’arte, si affidò a ricerche minuziose in Sicilia e in Europa per documentare la vita dell’artista. I suoi disegni e appunti su Antonello sono oggi conservati alla Biblioteca Marciana di Venezia. Da questa raccolta vengono i 7 taccuini e 12 fogli presentati in mostra. .
L’Annunciata di Antonello da Messina a Milano e le altre opere si visitano a palazzo Reale fino al 2 giugno. Gli organizzatori avevano annunciato, in febbraio, già 11 mila prenotazioni. Sarà utile organizzarsi per tempo!
Informazioni allo www.mostraantonello.it

Claudia Silivestro

 

 

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