Anche Fuori Posto è diventato un museo online, virtuale. A causa del Covid-19, anche il Festival di Teatri al Limite si è convertito al digitale nella sua VIII edizione.
O forse è meglio dire, “grazie al COVID-19″.
Se questa quarantena ha creato enormi disagi a milioni di persone, attività e società, ha sicuramente permesso a molte persone di creare qualcosa di nuovo nel loro percorso.
L’associazione culturale Fuori Contesto ha deciso di far diventare il Festival Fuori Posto un museo online, in cui raccogliere tutte le storie che avrebbero raccontato nell’edizione 2020 a Marzo. Esattamente come hanno fatto tanti grandi musei nel mondo e alcuni eventi che sono approdati su internet per essere raggiungibili da tutti, rimanendo a casa.
L’idea ha permesso al Festival di innovarsi e, approdando su internet, di arrivare ad un numero di persone decisamente maggiore.
L’obiettivo di Fuori Posto – Festival di Teatri al Limite è di divulgare le storie raccolte dalle interviste per una ricerca svolta nelle realtà vicine al mondo delle disabilità del I Municipio di Roma.
Il sito in cui è possibile vedere le opere realizzate realizzate con nuove tecnologie, con cui conosciamo queste storie, prevede tre percorsi differenti. Il primo con la lingua dei segni e sottotitoli, il secondo con audiodescrizione per persone cieche o ipovedenti, e il terzo con la navigazione facilitata per persone cieche o ipovedenti.
Un sito-museo online su misura per persone disabili e non, che racconta le realtà disabili che sono quasi sempre poco rappresentate.
Ho voluto provare tutte e tre le modalità di navigazione, per capire cosa cambiasse per ciascuna funzione. Ovviamente nei limiti in cui una persona abile possa cercare di immedesimarsi in chi necessiti di queste funzioni tecnologiche, per una navigazione facilitata. Mi è sembrato (sempre nei limiti di cui sopra) che queste funzioni siano state ben elaborate! Personalmente, se siete persone abili, consiglio di provare l’esperienza con il primo e il secondo percorso.
In questa edizione sono state raccolte 19 storie, di cui due durante la quarantena, che meritano di essere viste o ascoltate tutte, ma proprio tutte. Non ce n’è una che non faccia riflettere, e altre invece ti fanno anche commuovere!
Il museo online di Fuori Posto è sicuramente un museo, un festival, diverso da molti altri, eppure è proprio uno dei più importanti. Proprio perché è diverso, proprio perché narra la diversità di cui è composto il mondo!
Abbiamo bisogno di diversità, abbiamo bisogno di elaborare ed incorporare nella nostra visione il diverso.
In questo modo potremo abbattere tanti stigmi, paure e l’imbarazzo che queste creano.
Il museo online Fuori Posto deve la sua esistenza alla tenacia delle stesse persone che hanno contribuito a farlo esistere fuori da internet, con o senza Coronavirus.
Il minimo che tutti possiamo fare, per ringraziare tutte le persone che hanno creato questo spazio e queste opere, è visitarlo.
Le mie opere preferite sono state Dario chi?, Paperelle e Corona Cirus, ma tutte valgono la pena di essere viste o ascoltate.
P.s. se qualche persona con disabilità si sentisse offesa dal modo di espormi e di trattare il tema, la pregherei di riportare il suo feedback nei commenti in basso, al fine di permettere me e le persone che leggeranno questo articolo di crescere e imparare su un tema poco discusso.
Ambra Martino
Crediti immagine in evidenza: Ufficio stampa Festival Fuori Posto