Al MAXXI l’architettura regna sovrana.
Se amate l’architettura e il design dovreste sapere che al MAXXI ci sono ben due mostre che fanno al caso vostro. Le forme incantevoli create da Zaha Hadid nel quartiere Flaminio di Roma ospitano progetti di edifici della stessa Hadid e di Yona Friedman.
Le nuove mostre sono dedicate a progetti di architettura visionaria.
La Galleria 4 del MAXXI ospita fino al 29 ottobre la mostra: Yona Friedman, Mobile Architecture, People’s Architecture.
Nucleo della mostra sono le sue architetture mobili: costruzioni trasportabili che assecondano le esigenze spaziali dell’abitante. Esso è per Friedman il solo che, dopo aver ricevuto semplici istruzioni, può dar vita al proprio habitat.
Estrema libertà. Importanza del ruolo educativo nel processo creativo e costruttivo dell’architettura. Attenzione verso “colui che abita la città”. Uso di materiali poveri. Adattamento degli edifici agli abitanti e non il contrario. Sono questi gli strumenti di pensiero che hanno reso Yona Friedman un’icona fra gli architetti utopistici del dopoguerra.
Al centro di ogni suo lavoro c’è sempre la comunità.
Realizza infatti, per spiegare i progetti a coloro che dovranno realizzare da sé le nuove architetture, dei simpatici fumetti che accompagnano le opere. La Ville Spatiale, di cui è esposto un frammento in scala, è un altro tema caldo nella poetica dell’architetto. Friedman immagina strade realizzate nei cieli, fra gli edifici che sono naturalmente luminosi, accessibili e riservati. Il suolo, nei suoi progetti rimane intatto. Di questa serie sono esposti anche inediti disegni e fotomontaggi di Roma vista come Ville Spatiale. Un modo inaspettato di guardare le strade e i palazzi della Capitale che solo Friedman poteva concepire.
Fra le opere in mostra anche il suo affascinante Street Museum. Si tratta di una struttura temporanea realizzata appositamente per il MAXXI. Essa accoglie 16 oggetti di cittadini comuni, da loro scelti perché carichi di significato e che, esposti nella struttura, diventano “opera”. Friedman è un architetto visionario, un sognatore che ha messo gli altri al primo posto.
Una mostra interessante che ci permette di vedere l’architettura da un’altra prospettiva.

La Galleria 5 del museo di via Guido Reni esporrà fino al 14 gennaio L’Italia di Zaha Hadid. Architetto tra i più influenti e innovativi del nostro tempo, Zaha Hadid è omaggiata negli spazi che lei stessa ha realizzato. Il museo le dedica una retrospettiva che ci permette di conoscere molte delle sue architetture realizzate e progettate per l’Italia, e alcuni progetti internazionali.

Sono esposti i bozzetti pittorici e concettuali, i modelli tridimensionali, le fotografie e le rappresentazioni virtuali degli edifici che ha plasmato. Si possono quindi ammirare i suoi edifici a 360 gradi, come se volassimo su di essi, godendo totalmente delle loro forme. Opere architettoniche che sembrano vive. Opere che sembrano allungarsi nello spazio, fluire. La stazione di Afragola (Na) e il terminal marittimo di Salerno. I tanti musei: il MAXXI, il Nuragico e di Arte Contemporanea (CA), il Messner (BZ).
Edifici che mostrano il costante sforzo di ricerca pioneristica e sperimentale di Zaha Hadid.

Fra gli oggetti di design in mostra, oltre ai suoi divani, alle maniglie delle porte e ai soprammobili, gli anelli da lei disegnati. Dei veri gioielli, non solo perché in materiali preziosi, ma soprattutto per le loro forme seducenti.
Architettura dentro e fuori il museo.
Negli spazi esterni del MAXXI L’Effimero va in scena mediante l’omaggio al Teatrino Scientifico dell’Estate Romana. Il teatro temporaneo pensato da Franco Purini e Laura Thermes per l’Estate Romana del 1979 è stato riallestito – in veste ridotta – nello spazio antistante il museo. Un omaggio a quella manifestazione sorta quarant’anni fa grazie alla politica culturale di Renato Nicolini, assessore alla cultura nella giunta di Giulio Carlo Argan.

“In questa estate romana di musica e fotografia” cantava in una canzone Antonello Venditti sintetizzando un po’ l’operazione Nicoliniana. Lo scopo della manifestazione estiva era promuovere la cultura e incentivare la crescita delle periferie. Una politica culturale che nonostante gli anni di piombo ebbe un enorme successo. Il MAXXI ha voluto non solo omaggiare Renato Nicolini con questa architettura effimera ma anche offrire un palco dove andranno in scena cinema, poesia, musica e fotografia. Circa 30 appuntamenti da non mancare per rivivere l’idea di Nicolini.
Dal 23 giugno al 22 ottobre, quasi ogni sera, nel cortile del MAXXI.
Francesca Blasi