Il tempo spiegato da Renaud Auguste-Dormeuil al Macro

Renaud Auguste-Dormeuil, Jusqu'iciToutVaBien MACRO_Roma 2017
Renaud Auguste-Dormeuil, Jusqu'iciToutVaBien MACRO_Roma 2017

Il tempo spiegato da Renaud Auguste-Dormeuil con “Jusqu’ici tout va bien”

“Se qualcuno non mi chiede cosa sia il tempo io so cos’è. Ma se qualcuno mi chiede cosa sia, non lo so più”. Così Agostino rispondeva alle tante domande che attanagliano le nostre coscienze: cosa è il tempo? Esiste davvero? È una percezione soggettiva o una realtà effimera?

Renaud Auguste-Dormeuil ha pensato bene di raccontarci questo concetto tramite l’arte. L’arte intesa come unica forma di comunicazione che riesce a dare risposte a concetti astratti.

Artista francese che per la prima volta espone a Roma al Macro Testaccio, Dormeuil, richiama l’attenzione su ciò che pone l’uomo davanti ad un disorientamento, rispetto a quella che è la realtà effettiva basata sull’esperienza e sulla conoscenza di ognuno di noi.

Quando guardiamo l’orologio, con le lancette che scorrono il tempo, ci sembra una cosa piuttosto banale ma invece, nè la fisica nè la filosofia, sono riuscite ancora a dare una spiegazione a questo concetto.

Da qui nasce l’esigenza di far intervenire l’arte con una mostra intitolata JUSQU’ICI TOUT VA BIEN, fin qui tutto bene, frase ripresa dal film di Mathieu Kassovitz “L’Odio”.

Se siete curiosi anche voi di capire da cosa nasce e come questo artista è riuscito a rispondere a tutte le nostre domande, continuate a leggere!

Entriamo insieme nel Macro!

Subito ci accorgiamo che sulla nostra sinistra c’è una distesa di terra con un piccolo sentiero che porta ad un tavolino in legno ben sistemato e corredato da un secchio d’acqua, dei foglietti di carta e una penna. Lo scopo del “gioco” è quello di scrivere un dolore o un problema e successivamente immergerlo nel secchio d’acqua dove lentamente si dissolverà.

“When the Paper” è il nome di questa opera ispirata ad un rituale giapponese.

 

Renaud Auguste-Dormeuil, When the paper-2013, Macro, Roma
Renaud Auguste-Dormeuil, When the paper-2013, Macro, Roma

 

Fin qui tutto bene! Direte voi: esatto, ma andiamo avanti!

L’opera che stiamo per vedere è un’insieme di dodici lavori “The day before” in cui viene rappresentata la mappa del cielo della notte prima di un attacco aereo contro la popolazione civile. Non so se ne siete al corrente ma oggigiorno, grazie a sofisticati software, possiamo ricomporre l’esatta mappa del cielo da qualsiasi punto della superficie terrestre, corrispondente ad una data prescelta. Renaud Auguste-Dormeuil usa questa tecnica rappresentando dodici cieli stellati: Guernica, Hiroschima, New York… con su scritto il luogo, l’anno il giorno e il minuto esatto che precede il suo ingresso nella Storia.

Quindi i carnefici e le vittime un secondo prima dell’accaduto guardano lo stesso cielo?

Proprio così.

Mentre osserviamo lo spettacolo delle stelle in “The Day Before”, i cieli stellati sono tragicamente iscritti nella storia; raccontano guerre e violenze senza renderle palesi, in quell’attimo prima in cui tutto è ancora possibile, ma in cui tutto è già deciso.

L’artista non solo ci coinvolge emotivamente con queste dodici opere, ma inserisce all’interno di questo contesto una performance:”Spin-off”.

 

Renaud Auguste-Dormeuil Jusqu'ici Tout Va Bien, The day Before, 2004, Macro, Roma
Renaud Auguste-Dormeuil
Jusqu’ici Tout Va Bien, The day Before, 2004, Macro, Roma

 

Questa volta è un drone civile a parlare che, svolazzando nel lungo corridoio del Macro, mostra un’ insegna luminosa al led che recita proprio la frase da cui prende il titolo la mostra: JUSQU’ICI TOUT VA BIEN.

Ma il tempo che passa chi ce lo rida? Non si può tornare indietro?

E’ capitato a tutti almeno una volta di voler fermare il tempo, come se si volesse metterlo in pausa, o di voler rivivere un momento, un’istante.

Ma siamo proprio sicuri che questo non si possa fare?

Renaud Auguste-Dormeuil ci dice di si.

Procede con uno scavo archeologico di immagini, questa distruzione\costruzione dà luogo alla nascita di un’immagine ibrida. L’artista prende delle riviste degli anni ’50 e la scava, le svuota, così da far emergere nell’immagine un’altra immagine. Emergono tracce di eventi che non hanno mai avuto luogo, di momenti che non sono mai esistiti.

Renaud Auguste-Dormeuil_Uncover, 2013, Jusqu'ici tout va bien,Macro, Roma
Renaud August-Dormeuil,Uncover, 2013, Jusqu’ici tout va bien,Macro, Roma

 

Arriviamo poi nell’ultima sala, ci sediamo comodamente e approfittiamo per vedere un film. “Vertigo” di Alfred Hitchcock. Ah ma non è l’originale!

Infatti basta poco per capire che Dormeuil ci regala una rivisitazione, un nuovo montaggio chiamato “Quiet as the grave”.

La pellicola viene svuotata e soppressa da ogni parola pronunciata e da ogni forma di dialogo; rimangono solo i rumori di fondo e la musica originale.

Ci viene da sorridere davanti all’amputazione dell’audio dove i protagonisti sono una serie di sguardi, di sospiri e di mute suppliche che rispondono ad una recitazione dell’epoca molto teatrale. Ciò che non capiamo e non comprendiamo ci imbarazza e ci crea un simpatico disagio.

Venerdì 13 Ottobre 2017 è stata inaugurata questa splendida mostra curata da Raffaele Gavarro e organizzata dall’Associazione Culturale ARTEEALTRO e cooprodotta da ATLETICOM s.r.l Roma.

 

Renaud Auguste-Dormeuil, I will keep a light burning, Roma, Terme di Caracalla
Renaud Auguste-Dormeuil, I will keep a light burning, Roma, Terme di Caracalla

 

Se vi state continuando a chiedere come può l’arte spiegare il concetto di tempo venite a vedere un’altra performance di Renaud Auguste-Dormeuil il 19 ottobre. Fuori dal museo questa volta, esattamente alle Terme di Caracalla. L’artista presenterà 1000 candele che vanno a formare una vera e propria mappa stellare del cielo di Roma come si presenterà sopra lo stadio esattamente 100 anni dopo, nel 2117, le olimpiadi romane. Per questo evento alcuni atleti accenderanno le candele insieme all’artista.

Immergetevi e lasciatevi andare al clima filosofico e atmosferico che crea Dormeuil.

Alessandra Forastieri

Storica dell'arte e curatrice artistica, amante soprattutto dell'arte contemporanea. Curiosa e appassionata di letteratura classica, danza, teatro e musica.

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