“L’estate” ne Le stagioni (Praga) di Mucha: analisi dell’opera

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E’ decisamente il suo momento: l’estate è nel suo massimo splendore. Conosciamola meglio in una nuova e affascinante veste liberty!

Caldo… tanto caldo…. qui agli Infusi d’Arte ci stiamo letteralmente sciogliendo. la calura però ha scatenato una delle nostre solite curiosità artistiche e ci siamo chiesti come vedevano l’estate gli artisti di epoche passate, quelli che magari, come noi, erano ancora in città bollenti e affollate. Vi suona familiare? Allora venite a scoprire chi è l’infuso di oggi!

L’infuso di oggi è L’estate di Alphonse Mucha, dipinta all’interno del ciclo delle stagioni alla fine dell’Ottocento. Oggi lo si può ammirare al Mucha museum di Praga.

Potete visionare il quadro qui.

Chi è questa bella ragazza?

E’ proprio la responsabile di questa calura soffocante:è l’Estate. E stranamente sembra risentire anche lei delle temperature da bollino rosso. Mucha la rappresenta come una bella ragazza a pieno sole, vestita con una tunica leggerissima un po’ in disordine. Forse si è appena rivestita dopo un bagno nel ruscello anche se, viste le temperature, ci ha subito rinfilato dentro i piedi. Deve sentirsi decisamente un po’ stanca per adagiarsi mollemente su quel ramo secco che tutto è tranne che comodo. Ci degna appena di uno sguardo svogliato, come se si fosse accorta di noi ma non avesse nessuna voglia di muoversi. Anche così stanca e svogliata l’Estate mantiene tutta la sua bellezza e la sua sensualità. La testa è ornata da fiori rossi, l’ideale sui suoi capelli scuri, e la tunica pur essendo stropicciata è scivolata via dalla spalla per permettere al sole di mostrarci un brano di pelle bianchissima e vellutata. Eh già, all’epoca niente tintarella.

Cosa rende speciale questo dipinto?

Ciò che rende particolarissimo questo pannello, come del resto le altre stagioni, è il fatto che l’autore non abbia voluto rappresentare più che le caratteristiche del periodo. Come ad esempio le attività che si svolgono, i frutti della terra, gli eventi atmosferici. Cioè quello che da sempre caratterizza le allegorie delle diverse stagioni e che fino ad oggi era stato una vera e propria regola. Mucha no, lui decide di cambiare e di rappresentare la sensazione che quella stagione provoca nelle persone. Per rendersene conto basta un’occhiata alle altre donne della serie. Vediamole. L’Inverno è tutto avvoltolato su se stesso, sicuramente sente freddo, l’autunno osserva pensoso un tralcio di foglie, sta contemplando la natura in modo rilassato. La primavera infine si sta adornando con i fiori e sembra stare per muoversi in un passo di danza: è il tempo della rinascita e degli incontri.

Due parole sullo stile…

Alphonse Mucha è un pittore di origine ceca, lavorò lungamente a Parigi dove si specializzò soprattutto in manifesti per il teatro e per la pubblicità. Il suo stile riflette perfettamente il gusto dell’epoca: le bellezze femminili sinuose e sognanti, i colori sfocati ed armoniosi, la grandissima presenza di elementi naturali. Come del resto imponeva l’Art Nouveau, altrimenti detto Liberty. Questa corrente artistica prevedeva un grande ritorno agli elementi vegetali di cui venivano riprese le linee. Questo dava l’impressione che le figure si evolvessero con la stessa forma che hanno i tralci di una bella pianta rigogliosa.

Anche questo infuso d’arte è finito, e speriamo che vi abbia dissetato per bene. Se così non fosse ingannate l’attesa leggendo gli altri infusi d’arte, ma sbrigatevi perché tra due settimane saremo di nuovo da voi!

Chiara Marchesi

Chiara Marchesi: Laureata in Storia dell'arte, con un'insana passione per la scrittura e per il rinascimento italiano. Curiosa di tutto si occupa principalmente di eventi d'arte senza disdegnare teatro, cinema e libri. Perchè la bellezza è ovunque...

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