Dinosauri, Giganti dell’Argentina: il Mudec di Milano sta ospitando in questi mesi una delle più importanti mostre scientifiche sull’evoluzione dei dinosauri, con reperti unici provenienti da un territorio ricchissimo come l’Argentina.
La mostra dei dinosauri del Mudec è un vero e proprio evento, in grado ogni giorno di accogliere centinaia di famiglie, bambini, curiosi e studiosi, o semplicemente appassionati dell’argomento. Se vi sembra esagerato l’avviso sul sito del Mudec (“Per evitare le lunghe attese durante il weekend, si consiglia ai gentili visitatori, di visitare la mostra DINOSAURI durante la settimana”), dovrete ricredervi: l’affluenza è davvero altissima.
Aperta fino al 9 luglio 2017, la mostra è la spettacolare dimostrazione dell’intero percorso evolutivo dei dinosauri dalle origini fino all’estinzione: ben 150 milioni di anni di storia naturale narrati attraverso reperti e copie accuratissime, spesso indistinguibili gli uni dalle altre. Ossi, impronte, ricostruzioni, il tutto proveniente dall’Argentina, uno dei territori più ricchi ed importanti per lo studio dei dinosauri. In ogni sala si possono ammirare reperti originali appartenenti alle collezioni scientifiche di alcune istituzioni museali argentine, insieme a riproduzioni ricostruite dai paleontologi che hanno partecipato alla realizzazione della mostra.
Partendo dal Triassico, passando dal Giurassico, la mostra ci porta fino al Cretaceo che, accanto alla nascita e alla diffusione delle piante da fiore, ha visto il massimo livello di biodiversità dei dinosauri. Impressionanti anche le uova (simili a testuggini, ed è subito “effetto Alien”) provenienti dal sito di Auca Mahuevo nella provincia di Neuquén, dove è stato rinvenuto anche il primo embrione originale di dinosauro erbivoro gigante.
La visita si può concludere con un giro nelle sale di Rex and the city: è necessario il biglietto della Collezione Permanente (gratuito fino al 31 agosto 2017), ma ne vale davvero la pena. Questa parte della mostra mette in relazione l’immagine del dinosauro con quella di altre figure della dimensione del mito, come draghi e chimere. L’esposizione è un viaggio nel fantastico della mente umana che parte dal grifone alato delle culture orientalizzanti per arrivare a Godzilla o al T Rex immaginato dall’artista argentino Gabo Bernstein.
Da non dimenticare, infine, la collezione permanente del Mudec, che contiene nuclei appartenenti a momenti storici diversi: il percorso espositivo racconta la costituzione del patrimonio e come e perché esso sia giunto a Milano. Si va dalle culture africane a quelle orientali (cinese e giapponese), dai reperti più antichi a quelli più moderni, in un viaggio che non può che lasciare lo spettatore senza parole di fronte a tanta bellezza e varietà.
Valeria Martalò