Un artista che sceglie la strada per esprimere sé stesso, per gridare a gran voce quello che ha da dire: questo è Banksy, un writer la cui figura è avvolta nel mistero. Una mostra che no, proprio non potete perdere quella di Banksy.
È la città meneghina che accoglie, negli spazi del MUDEC una mostra dedicata ad uno dei più celebri protagonisti di un panorama contemporaneo che sta elevando la street art a une vera e propria forma d’arte contemporanea che si integra perfettamente all’ambiente urbano.
La street art nasce nei ghetti newyorkesi negli anni ‘70 come forma di espressione e nuovo approccio all’arte e realizzandosi attraverso gli stencil poster o i dipinti murali realizzati con vernice acrilica.
Diffusasi negli anni ’90, il fenomeno della street art in Italia prende piede e diventa di grande interesse per critici e amanti dell’arte che riconoscono in questa nuova forma espressiva, un modo di trasformare il mondo in un’enorme tela bianca, pronta ad accogliere e trasmettere immagini, idee ed emozioni.
In Italia è Milano che si fa culla e portavoce di questa nuova forma d’arte che ormai tanto nuova più non è, infatti, come già accennato, è al MUDEC, il Museo delle Culture che, a partire dal 21 novembre, l’arte di Banksy sarà la vera protagonista. Banksy, un writer inglese che lascia celata la sua identità sotto un alone di mistero che rende il suo lavoro ancor più affascinante e suggestivo.
La mostra personale raccoglie, per la prima volta in un luogo pubblico, circa 70 lavori che vanno dalle sculture, ai dipinti, alle fotografie e agli oggetti di colui che è considerato, a giusto titolo, il maggiore esponente della street art contemporanea. Questa è davvero una tra le esposizioni più attese di questa stagione.
Da writer di strada, Banksy si fa largo nel campo dell’arte imponendosi come vero e proprio fenomeno mondiale di massa. Le sue opere sono la trasposizione figurata di denuncia mista a provocazione che si scaglia conto l’establishment, che attacca il potere, il conformismo, le guerre e il consumismo. Il suo nome comincia a farsi sente nei primi anni del nuovo millennio e i muri di Londra si animano con l’ironia dei suoi personaggi che sono pungenti e, a tratti, provocatori e irriverenti. Nasce immediatamente un vero fenomeno e i suoi stencil cominciano ad apparire ovunque, arrivando al cuore soprattutto delle giovani generazioni.
Si rende protagonista di una vicenda che ha dello straordinario e conferma come la sua arte sia al servizio di una determinata e puntuale denuncia politica e sociale. Banksy ritrae Shera Dogan, un’artista curda incarcerata per aver pubblicato la foto di un dipinto che racconta la distruzione di una piccola cittadina al confine con la Siria che l’ha fatta incolpare di collusione con il PKK e di terrorismo.
È chiaro, dunque, come la sua sia un’arte che non passa inosservata, seppur in un anonimato che, probabilmente nato da una ricerca e da uno studio calcolato, assicura una maggiore eco a quanto raccontato.
Il MUDEC, che ospita la mostra non autorizzata dall’artista, è un polo museale fondato nel 2014 come luogo di scambio tra arti visive e arti sonore, design e costume. Nasce nell’area dell’ex Fabbrica Ansaldo e si inserisce in un contesto di archeologia industriale che restituisce immediatamente al contesto un fascino inusuale.
Un luogo dell’eccellenza, dunque, che a Milano non resta solo se si pensa alla fondazione Pirelli Hangar Bicocca che nasce nel 2004 in un ex stabilimento industriale con l’obiettivo di promuovere e produrre arte contemporanea.
Da una decisione della famiglia e del Gruppo Pirelli, arriva il chiaro intento di dedicare un luogo all’arte contemporanea e, in particolare, agli eventi legati al design.
15.000 metri quadrati di spazi espositivi che accolgono mostre di scultura pittura, fotografia, permanenti e temporanee, sempre organizzate in stretta osmosi con la struttura architettonica dell’edificio che è composto dalle Navate, uno spazio espositivo che unisce gli altri due edifici che fanno parte dell’Hangar; dallo Shed, un edificio costruito da mattoni a vista, caratterizzate da volte non molto alte, tetti a doppio spiovente e grandi lucernari; e dal Cubo, un edificio aggiunto successivamente, cubico e con le volti a botte. In particolare, all’esterno di questo edificio vi è una vasta area messa a disposizione per accogliere le mostre dei tanti street artist, italiani e non.
Sarà possibile visitare la mostra dal 21 novembre al 14 aprile, dal lunedì alla domenica.
La mostra seguirà i seguenti orari:
il lunedì, dalle 14,30 alle 19,30;
il martedì, il mercoledì, e la domenica dalle 9,30 alle 19,30;
il giovedì e il sabato dalle 9,30 alle 22,30.