Warhol and friends, la New York degli anni ’80 in mostra a Bologna

andy warhol opere
Edo Bertoglio Warhol at Studio '54, 1978 Archivial pigment print, 35x53,30 cm Collezione Marco Antonetto

One’s company, two’s a crowd, and three’s a party. [Andy Warhol]

Tra le mura dello splendido Palazzo Albergati, la mostra “Warhol&Friends. New York negli anni ‘80” porta a Bologna la bellezza di un’epoca in cui l’arte ha vissuto ua straordinaria innovazione, nelle forme e nei linguaggi.

Basquiat, Francesco Clemente, Keith Haring, Julian Schnabel, Jeff Koons: artisti geniali, visionari, controcorrente e a volte irriverenti, che si sono mossi sulla linea di confine tra due mondi, per dare vita alla contemporanità.

Andy Warhol: le opere in mostra a Bologna

Con 150 opere di Andy WarholJean-Michel Basquiat, Francesco Clemente, Keith Haring, Julian Schnabel e JeffKoons, la mostra “Warhol&Friends” racconta un periodo che è un vero e proprio giro di boa. Negli Stati Uniti del Presidente Reagan, una città cambia pelle e si avvia a diventare centro del mondo artistico e creativo per eccellenza. New York. Crogiuolo di stili e linguaggi innovativi, patria adottiva per pittori, fotografi, scultori, musicisti che altrove non si sentono a casa. Perché, del resto, “non bisogna essere nati per essere newyorkesi”. Lo sa bene Andy Warhol, che è arrivato lì qualche decennio prima e che ha stabilito con questa città un legame che è quasi un simbiosi, e che diventa, nel corso del tempo, un uguaglianza. Andy Warhol è New York negli anni ’80, ne incarna e ne detta lo spirito.

Andy Warhol realizza proprio negli anni ‘80 alcuni tra i suoi cicli più interessanti, come quelli in mostra: Shoes, Hammer & Sickle, Camouflage, Lenin, Joseph Beuys, Vesuvius, Knives. Muovendosi tra pubblicità, commercio, beni di consumo, l’artista si rivolge ancora di più al mondo della comunicazione e dei media. Il lavoro sui feticci dell’immaginario collettivo americano si concentra sui personaggi dello star system e i simboli del consumismo, facendone delle icone. Liza Minelli, Marilyn Monroe e Mao accanto a Campbell’s Soup,Brillo Boxes e il Dollaro, sono tutte presenti in mostra a Bologna.

L’arte al femminile

Il Femminismo postmoderno teorico prende piede con la nuova generazione di artiste che a Ney York lavora sulla comunicazione, sull’immagine e lo sguardo, studiando le pratiche mediatiche e i mass media. L’indagine sugli stereotipi femminili offerti da stampa e televisione offre materiale per i lavori artistici innovativi. Uno dei punti cruciali è il corpo, che diventa a volte quasi disturbante, simbolo di una violenza subita, fisica o psicologica, come nei lavori di Kiki Smith.

Oliviero Toscani, Warhol e le polaroid

È un giovane fotografo italiano, Oliviero Toscani, a immortalare Warhol con la polaroid, uno strumento per lui inseparabile. I “ritratti” realizzati in questo modo diventano subito una nuova forma della sua arte, dal valore autonomo, e vengono utilizzati in vari modi, soprattutto nella musica, come per le copertine degli album dei Rolling Stones. Ma non sono soltanto attori, stilisti e artisti a posare, sebbene in maniera quasi del tutto improvvisata, per lui: è lo stesso Warhol il protagonista di alcune polaroid, con vari travestimenti.

La mostra “Warhol&Friends. New York negli anni ’80” sarà a Bologna fino al 24 febbraio. È patrocinata dalla Regione Emilia Romagna e dal Comune di Bologna, è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia e curata da Luca Beatrice.

Crediti immagine in evidenza: Edo Bertoglio, Warhol at Studio ’54, 1978 Archivial pigment print, 35×53,30 cm Collezione Marco Antonetto

Erica Di Cillo

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