Una grande serata all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia nel segno di Mozart e Bruckner.
Come può l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia regalarti una serata esplosiva nel periodo natalizio? La ricetta è semplice. Bisogna solo mettere insieme due grandi compositori: Wolfgang Amadeus Mozart e Anton Bruckner.
Il Concerto n. 21 per pianoforte e orchestra K467 di Wolfgang Amadeus Mozart (1785) è un velluto, un fine ricamo, una dolce armonia che esce dal cuore ed eleva lo spirito. Le mani del grande pianista Radu Lupu accarezzavano i tasti del pianoforte. La sua musica si è fusa in un tutt’uno con quella dell’Orchestra guidata da Fabio Luisi, il quale seguiva il suo pianista e lo accompagnava con riguardo. Le scale armoniche e la dolcezza di questo pezzo, soprattutto del famosissimo Andante, ci hanno portato al cospetto di Dio. Mozart, per dirla come una famosa pubblicità, “ti mette le ali” oppure, come dico io, ti fa prendere l’ascensore e ti porta più in alto possibile.
Con la Sinfonia n.4 in mi bemolle maggiore “Romantica” di Anton Bruckner siamo entrati in una cattedrale sonora. Le sonorità magniloquenti, che ricordano temi medievali, s’alternavano a momenti di puro lirismo, in un intreccio complesso (non per altro, il compositore elaborò questo capolavoro in sei anni, dal 1874 al 1880). Le sonorità dense mettono in luce tale complessità. La lunghezza del brano sembrava far riecheggiare le difficoltà della composizione, ma tutto scorreva via fluidamente, come in un destino ineluttabile. Tutto ciò è stato messo in luce da un’orchestra e da un direttore, qui, in forma smagliante.
Le repliche sono lunedì 14 dicembre alle ore 20:30 e martedì 15 dicembre alle ore 19:30.
Marco Rossi